Omeopatia

L’informazione come medicina

La medicina omeopatica e le sue teorie sono da sempre in contrasto con la medicina tradizionale, tutto questo per arrivare ad uno stato di informazione

Se si fa cadere in un lago o in un mare una goccia di una data sostanza e simbolicamente si mescola, non si può pretendere che in una bottiglietta d’acqua raccolta sulla sponda opposta sia ancora presente la sostanza in questione. Questa non è che una delle obiezioni più frequenti all’omeopatia da parte di chi sostiene con convinzione la medicina chimica e allopatica.

Non parliamo poi delle diverse dinamizzazioni o del fatto, apparentemente ancor più ingiustificato, che si possa prescrivere lo stesso medicamento a chi ha un’infiammazione ghiandolare come a chi soffre di vene varicose.

Il successo dell’omeopatia

D’altra parte i successi dell’omeopatia sono oramai innegabili: dove va a finire il cosiddetto effetto placebo se ci si chiede com’è che anche gli animali trattati con essa sono disponibili a guarire unicamente con la forza della loro immaginazione?

Al di là delle prove sperimentali sulla sua efficacia, dai test di cristallizzazione secondo Pfeiffer alla dinamolisi capillare secondo Kolisko e via dicendo, altre considerazioni si rivelano più interessanti.

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Un libro è definito dalle informazione al suo interno, non da quello di cui è fatto fisicamente © ingimage

Medicina e informazione

Proviamo a separare il concetto di informazione da quello di latore dell’informazione: una cassetta per registrare non è altro che un pezzo di plastica contenente un nastro di materiale sintetico. In essa possiamo incidere qualunque cosa, una conferenza oppure un concerto; tuttavia, non potremo distinguere due cassette solo in base al loro contenuto. Dal punto di vista materiale saranno sempre identiche.

La stessa cosa si può dire per libro: questo non è che carta, colla e inchiostro per stampa. Il contenuto potrebbe riguardare una trattazione sulla storia dell’Europa. Tuttavia anche il più esperto team di scienziati atomici che analizzeranno il libro non ricaverà altro che informazioni sul suo peso, le sue misure, i risultati dell’analisi spettrale, la composizione chimica dell’inchiostro e così via invece della storia dell’Europa o di qualunque altro contenuto. La vera e propria informazione, in altre parole, viene perduta o, meglio, non viene così rilevata.

L’informazione è sempre qualcosa di immateriale che per essere percepibile ha bisogno di un latore materiale. Un latore può inoltre esser costituito dalle più diverse sostanze: un libro, una cassetta, un cd, o altro.

Se vogliamo poi conoscere un’opera come ad esempio un romanzo famoso non ha rilevanza possedere diversi esemplari del libro: dieci volumi dello stesso romanzo o della stessa trattazione non forniscono un numero maggiore di informazioni.

La stessa cosa avviene in omeopatia: se per errore si ingerisce una boccettina intera di un rimedio, non succederebbe niente di più che ingerendone poche gocce, nello stesso modo che dieci biglietti da visita porterebbero sempre a quell’unico indirizzo.

di Loredana Filippi

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