L’Italia maltrattata. Degradazione e abusivismo

Otto storie di ordinaria degradazione.

Intervenire, rimettere a posto, demolire, riqualificare,
costruire, i verbi più usati da privati cittadini e
amministrazione pubblica.

Dalle villettopoli del Nord Est alla Valle dei Templi di
Agrigento aggredita dall’abusivismo edilizio, passando per Venezia,
Bologna, Roma, Castelvolturno, Laviano e infine Palermo, tutte con
una storia di ordinaria devastazione ambientale da raccontare e su
cui riflettere, prima che sia davvero troppo tardi.

Storie di urbanizzazione selvaggia, di opere pubbliche
incompiute, di manomissione di paesaggi, sfoggio di architettura
banale o pacchiana, con ” monumenti allo spreco che giganteggiano
inservibili in mezzo ai campi, oppure nella gola stretta fra le
montagne”.

Dalle pagine del libro traspare il vivo contrasto fra
l’atteggiamento nei confronti dell’ambiente della classe politica,
spesso improntato ad un falso atteggiamento di mantenimento della
stabilità ecologica, e uno sviluppo turistico, commerciale o
industriale, pubblico e privato, che quasi sempre è “di
rapina” e pone seri problemi di ordine ecologico e
socioeconomico.

Visto che siamo in tema di ambiente è opportuno fare una
precisazione: qui il clima c’entra poco. E anche se non è
più lo stesso, anche l’uomo non è più lo
stesso, e soprattutto nel Bel Paese, dove la furbizia paga, la sua
capacità di influire sul contesto ambientale si è
affinata e appiattita su logiche speculative, connivenze di scambio
con politica e criminalità organizzata, e prospera in una
quasi totale assenza di regole e contro ogni logica.

Maurizio Torretti

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