
Secondo il primo studio a indagare le cause del crollo della Marmolada, costato la vita 11 persone, l’evento è dovuto in gran parte alle alte temperature.
Nel 2009 le emissioni di gas serra sono crollate del 6,9 per cento rispetto all’anno precedente. Lo afferma il nuovo rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente.
L’eccezionale recessione che ha colpito tutti i settori
dell’economia nel 2009 ha contribuito, secondo l’Agenzia europea
per l’ambiente (EEA), a far crollare le emissioni di gas serra nei
paesi dell’Unione europea.
Nel rapporto, pubblicato venerdì 10 settembre dall’EEA,
si legge che nel solo 2009 le emissioni di gas a effetto serra sono
diminuite del 6,9 per cento rispetto all’anno precedente. Questo
straordinario risultato rende realistico l’obiettivo fissato dalla
stessa UE di diminuire del 20 per cento le emissioni di gas serra
entro il 2020 rispetto ai livelli registrati nel 1990. Infatti,
secondo i dati aggiornati, i 27 paesi membri hanno già
conosciuto una riduzione pari al 17,3 per cento.
Le ragioni di tale risultato, però, non vanno ricercate
solo nella crisi economica. Secondo la Commissaria europea al
clima, la danese Connie Hedegaard: “Le emissioni di CO2 stanno
diminuendo costantemente ormai da diversi anni” consentendo
all’Unione di raggiungere, e forse anche superare, gli obiettivi
previsti dal protocollo di Kyoto. Tra i motivi, infatti, c’è
anche l’aumento della produzione di energia da fonti rinnovabili
pari all’8,3 per cento.
Con la ripresa prevista per il 2010, molto probabilmente le
emissioni ricominceranno a salire ma i nuovi dati hanno spinto
Hedegaard e i ministri dell’Ambiente di Germania, Francia e Gran
Bretagna a essere più ambiziosi chiedendo che venga
modificato il target del taglio di emissioni dal 20 al 30 per cento
sempre entro il 2020.
Non tutti i paesi hanno accolto in maniera positiva questa
proposta. Tra questi anche l’Italia che, viste le difficoltà
mostrate negli anni precedenti la crisi, si è dichiarata
scettica sulla capacità del proprio settore industriale di
agire per ridurre ulteriormente le emissioni.
In ogni caso la recessione si è fatta sentire anche nel
nostro paese: nel 2009 le emissioni di CO2 sono calate di circa il
9 per cento rispetto all’anno precedente. Un buon risultato se si
considera che l’Italia non ha primeggiato in quanto a investimenti.
La speranza è che le nuove cifre possano ispirare anche gli
stati più dubbiosi, Italia compresa, a impegnarsi
maggiormente nella sfida che la lotta ai cambiamenti climatici
richiede.
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