La cromoterapia quotidiana intorno a noi

La cromoterapia non si pratica soltanto con l’uso di filtri, lampade colorate, sofisticati apparecchi elettronici. Esiste anche un metodo semplice e naturalissimo per sfruttare l’effetto benefico dei colori.

di Maria Teresa Lucheroni

La cromoterapia si può fare nella vita quotidiana, acquistando consapevolezza dei colori che ci circondano e imparando a “farli entrare dentro di sé”, guardandoli con amore e attenzione.

Questo tipo di cromoterapia ci è offerta generosamente dall’universo e anche se è più facile coglierla immergendosi nella natura, può essere “praticata”, con un po’ di attenzione, anche negli ambienti urbani.

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Ovunque infatti si possono cogliere macchie di colore, anche nel grigio della città o in un ambiente di lavoro (un vaso di fiori, un manifesto, una cassetta di frutta, un ciuffo di verde, un indumento colorato, uno spiraglio di cielo, ecc). Ci si può immergere nel colore, cercando di rilassare il più possibile la vista e lasciando che sia il colore che entra nel nostro occhio, che rimane passivo e ricettivo al massimo, respirando.

Possiamo decidere al mattino di cogliere, durante la giornata, un particolare colore: in questo modo l’esercizio acquista anche una connotazione più meditativa, di risveglio della coscienza;
oppure possiamo semplicemente renderci aperti e disponibili all’incontro con il colore.

“Risvegliarsi” al colore, permette di sintonizzarsi profondamente con ciò che si sta vivendo, al punto che l’esperienza del colore può diventare contemplazione e meditazione.

Vetrata di chiesa che rispecchia la cromoterapia.
La cattedrale fu costruita dai “maestri d’opera” medioevali secondo un disegno che rispecchia l’armonia del cosmo © Bearfotos/Freepik

Un discorso a parte meritano le vetrate artistiche delle chiese, in particolar modo delle antiche cattedrali gotiche. La cattedrale fu costruita dai maestri d’opera medioevali secondo un disegno che rispecchia l’armonia del cosmo. La luce diffusa dalle vetrate è soprannaturale: esse recepiscono la luce esterna per filtrarla e purificarla emettendo una luce propria, perché i colori dei vetri sono frutto di un processo alchemico e beneficiano di una vita che è loro peculiare. Lo scopo delle vetrate è guidare la luce verso il cuore degli esseri, dopo che questi, entrando nella cattedrale, hanno abbandonato il mondo esterno per espandersi verso l’interno.

I rosoni rappresentano i capolavori dell’arte vetraria. Qui la luce si genera nella rosa misteriosa. Essere sub rosa significava far parte di una comunità di iniziati che si ponevano sotto i raggi della rosa misteriosa. Il rosone è un autentico mandala, la sua immobilità è soltanto apparente, in
realtà il rosone è sempre in movimento, dalla periferia al centro e dal centro alla periferia, in sintonia con gli eterni cicli del cosmo.

Immagine di copertina: © Freepik

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