La guida alla musica moderna di Wire

ISBN, 224 pagine, 24,00 euro

«Tutti i dischi intelligenti che dovresti conoscere»
selezionati dai redattori della rivista inglese.

Cosa accomuna James Brown e Iannis Xenakis, Grandmaster Flash
e Tom Zé, Fela Kuti e i Sonic Youth, The Fall e Captain
Beefheart? In tutti i casi si tratta di musica
«intelligente» e «avventurosa», per usare
due aggettivi tanto cari ai redattori di The Wire, la rivista nata
nel 1982 e diretta da Rob Young, considerata “la bibbia” dai
cultori di musiche “altre”. La guida alla musica moderna è
un florilegio di Wire Primers, ovvero le famose guide pubblicate a
partire dal 1996 con l’analisi di Barry Witherden sui principali
lavori di Stockhausen: da allora il giornale ha compilato una serie
di guide all’ascolto, messe insieme e aggiornate nel 2009, oggi
disponibili anche per i lettori italiani. Il testo è diviso
in quattro aree: avant-rock, funk e hip-hop, jazz e
improvvisazione, composizione moderna; tra i tanti nomi coinvolti,
spiccano le schede sul noise giapponese, sulla genesi ed evoluzione
di correnti sotterranee come il grime e il dubstep, sulle figure di
Sun Ra, Frank Zappa, Derek Bailey. Ovviamente la guida è
anche l’occasione per celebrare scoperte, intuizioni e “profezie”
di Wire: la testata ha seguito con attenzione alcune direttrici
musicali più innovative grazie all’acume di tante penne,
molte delle quali attive nella redazione dei primers. Pensiamo a
Simon Reynolds, Peter Shapiro, Art Lange, Ben Ratliff, Nick Cain,
lo stesso Young: benché il testo per la sua natura manchi di
una veduta organica e d’insieme sul panorama della musica di
frontiera contemporanea, le schede compilate da tali giornalisti
sono imperdibili per autorevolezza e credibilità.

Donato Zoppo

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