
Il 29 settembre è la Giornata della consapevolezza delle perdite e gli sprechi alimentari. Facciamo il punto sui numeri del fenomeno, sulle cause e sulle soluzioni antispreco. A partire dalla spesa.
La LAV lancia un appello per “UNA SETTIMANA SOLIDALE SENZA CARNE” in occasione del vertice FAO (ROMA, 10-13 GIUGNO).
La più grande associazione animalista afferma che i cereali
destinati all’alimentazione degli animali da macello potrebbero
sfamare 8 miliardi di esseri umani, ma 800 milioni di persone
continuano a morire di fame.
In vista del vertice sul problema della fame nel mondo organizzato
dalla FAO, la LAV lancia allora un’idea: una settimana solidale
senza carne dal 7 al 13 giugno.
Mentre gli organismi internazionali ed i governi nazionali
discutono le loro proposte, più di 800 milioni di persone,
ogni anno, continuano a morire di fame e centinaia di milioni di
animali continuano ad essere uccisi per finire nei piatti dei
consumatori occidentali. L’iniziativa ‘Una settimana solidale senza
carne sarà un gesto di solidarietà verso le
popolazioni affamate e, soprattutto, il segnale della
volontà dei cittadini di contribuite ad affrontare le cause
dell’ingiustizia alimentare esistente fra chi mangia troppo e chi
mangia troppo poco.
Oggi buona parte dei cereali e dei legumi prodotti in Occidente
serve a sostenere gli allevamenti intensivi di animali! I
consumatori occidentali hanno bisogno di 1 tonnellata di derrate
alimentari l’anno pro-capite, 90 chilogrammi dei quali per il
consumo diretto e ben 910 chilogrammi come mangime per produrre
carne, latte ed uova.
Il 50% dei cereali ed il 75% della soia prodotti nel mondo vengono
utilizzati per nutrire animali allevati anziché persone, e
non solo nel Nord industrializzato: dieci milioni di ettari di
terreni del Sud del mondo sono destinati alla produzione di
alimenti per gli allevamenti di animali nei paesi ricchi e non per
soddisfare l’impellente consumo umano. Ogni anno, solo in Italia,
si “consumano” più di 700 milioni di animali: nel solo
bacino idrografico del Po vengono riversate le deiezioni di 4
milioni di bovini e 7 milioni di suini per un totale di 190.000
tonnellate l’anno.
“Siamo di fronte ad una produzione di energia alla rovescia – ha
dichiarato Marco Francone, responsabile LAV per il settore
Vegetarismo – per una caloria di cibo animale occorrono fino a 20
calorie di alimenti vegetali: per produrre 1 chilo di carne
occorrono mediamente 10 chili di cereali e 3.000 litri d’acqua. In
definitiva, agli animali rinchiusi negli allevamenti vengono dati i
cereali che sarebbero sufficienti ad alimentare più di otto
miliardi di umani!”
“La soluzione del problema della fame nel mondo non può
prescindere dal terribile costo che lo stile di vita occidentale ha
per la natura e per la comunità umana mondiale” prosegue
Marco Francone. “Rivolgiamo un appello alla FAO ed ai governi dei
paesi ricchi, affinché venga fermata l’esportazione del
modello produttivo occidentale nel Sud del mondo e si mettano in
atto programmi di sviluppo economico solidali ed eco-compatibili.
Ai cittadini italiani, invece, chiediamo di aderire al nostro
appello per Una
settimana solidale senza carne, evitando il consumo di prodotti
di origine animale nei giorni dal 7 al 13 giugno, per
solidarietà coi nostri simili che soffrono la fame e per
protestare contro la zootecnia intensiva, che ha trasformato
milioni di animali in macchine da sfruttare fino allo stremo e poi
rottamare. Il segno di un cambiamento in favore dei 150 milioni di
bambini del mondo che soffrono la fame, può partire anche
dalle tavole delle famiglie italiane”.
Si può aderire all’appello della LAV per Una settimana
solidale senza carne (7-13 giugno) inviando un’e-mail oppure un fax al numero
064461326.
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