La medicina dei significati

La medicina dei significati, perché si è manifestata una determinata patologia? Nessuno ci insegna come tracciare una radiografia di noi stessi

Il metodo delle scienze positive esige che ci si “attenga
esclusivamente ai fatti”. Così la medicina ufficiale cerca
sempre di spiegare il “modo” in cui uno squilibrio si è
prodotto, indaga il “come” si determina il guasto nel complesso
meccanismo del corpo umano. Ma difficilmente si chiede per quale
ragione lo squilibrio si è manifestato, difficilmente
ricerca il “perché”.

La “causa della causa”, al di là dei fatti meccanici,
diviene il ‘significato’ della stessa malattia. Hai mal di stomaco
e il medico ti chiede: cosa hai mangiato? Hai preso freddo dopo il
pasto? Hai forse esagerato col bere? E conclude, per lo più,
dicendo che potresti avere l’ulcera e che ti consiglia vivamente
una gastroscopia. Sempre meglio prevedere il peggio, ci insegnano
oggi; ma ci insegnano anche a vivere sempre nel terrore e a non
considerare che, magari, la causa di tanti malesseri è
proprio la paura.

In definitiva, nessuno ci insegna a praticare, da soli, una
“ecografia” o una “radiografia” – sempre comunque innocua – del
nostro essere (o mal – essere) interiore, del nostro ‘sentire’ e
del nostro vivere quotidiano. Nessuno ci invita a chiederci: quanto
sei felice? Cos’è che non ti quadra? Stai parlando
sinceramente con te stesso? Questo al medico non interessa o, per
lo meno, non gli compete. Egli ti può aiutare a guarire il
sintomo ma è anche certo che questo, prima o poi, si
ripresenta.

La medicina tradizionale propone, generalmente, un unico tipo di
farmaco per almeno ventidue cause diverse di cefalea: cefalea
psicogena, psicosomatica, emotiva, mestruale, alimentare, da
tossici esogeni e da tossici endogeni, muscolotensiva, cefalea da
sforzo, da rigetto e chi più ne ha più ne metta.

Per lo più, comunque, siamo spinti ad usare sempre lo stesso
prodotto, perché “sappiamo che funziona”. E, così
facendo, le occasioni non mancheranno per riconfermarne ogni volta
l’efficacia! Per questo è di fondamentale importanza che, ad
una “medicina delle cause o dei fatti”, si venga sostituendo
finalmente una “medicina dei significati”, non per indurre ad uno
sciocco stoicismo, ma per debellare o, meglio, demotivare, la
malattia alle sue radici.

Imparare ad ascoltare e ad ascoltarsi è il primo e
indispensabile passo verso la guarigione; e questa può
realmente definirsi tale solo quando è stato compreso il
messaggio di cui la malattia è sempre portatrice.

Loredana
Filippi

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