Le nuove strade delle auto

Alcuni la chiamano rivoluzione, di certo una ri-evoluzione energetica

E’ importante che si comprenda che l’idrogeno
non è, come si sente spesso erroneamente dire, una fonte
energetica, bensì un modo di immagazzinare, contenere o
meglio stoccare l’energia, che essa sia proveniente da
fonti rinnovabili
che da fonti fossili.

Oggi abbiamo esempi in tutto il mondo di come questa
realtà stia prendendo piede e le auto ibride sono
semplicemente il primo passo verso il cambiamento.

Le più importanti
case automobilistiche
sono impegnate in una corsa alla
commercializzazione dei primi veicoli ad idrogeno.

Due sono le filosofie di sfruttamento di questo prezioso
strumento energetico: la
combustione in motori
simili a quelli già
utilizzati oggi con il metano (1 Kg di H2 ha circa tre volte il
contenuto energetico di 1 Kg di benzina e più del doppio di
1 Kg di metano) o l’utilizzo nelle
fuel-cell
(o celle a combustibile) ovvero dispositivi
simili a “toast di materiali hi-tech” che, se impilati, consentono,
combinando attraverso una membrana plastica idrogeno ed ossigeno
contenuto in aria libera, di
avere energia elettrica
in corrente continua.

In ogni caso il risultato dell’utilizzo dell’idrogeno è
energia e acqua, pertanto
zero emissioni.

Unico problema: lo
stoccaggio, le cui soluzioni sono numerose e
con la possibilità di raggiungere condizioni di sicurezza
maggiori di quelle che si hanno con la benzina.

La combustione può essere un primo passo verso la
creazione delle infrastrutture tali da poter avere delle vere reti
di distribuzione che alla commercializzazione delle fuel-cell
possano supportare la richiesta del “nuovo combustibile”. I dati
emessi dagli ultimi rapporti dell’Ipcc parlano chiaro: i
cambiamenti climatici esistono e i problemi delle nostre metropoli
anche. La nuova strada va presa da subito.

Marco Levi
Hydro2Power

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