Le pere di Pinocchio. 50 piccole cose per una sana alimentazione

Le pere di Pinocchio. 50 piccole cose per una sana alimentazione. Apogeo, 2006. Libro a Impatto Zero

Abbiamo un po’ perduto, tra l’uva d’aprile e pomodori d’inverno,
il gusto della stagionalità, il gusto di dire “che bello,
tra poco sarà la stagione delle fragole”. E’ un po’ un
peccato, per i sapori, per la salute, per l’ambiente.

I vegetali coltivati fuori stagione provengono generalmente
dalle serre. Subiscono numerosi trattamenti con prodotti chimici
che li aiutano a crescere e li difendono dalle malattie e dai
parassiti (queste piante infatti, coltivate in un periodo dell’anno
che non è quello naturale, sono più deboli).

I frutti di stagione invece, oltre che molto saporiti, hanno
avuto il tempo e la forza di sintetizzare i principi nutritivi che
li rendono preziosi per la salute. E arrivano in tavola esattamente
quando l’organismo ne ha bisogno.

Perciò in questo libro si trova un bel prontuario, mese
per mese, di quali frutti della terra cercare, o quali affrettarsi
a rincorrere perché tra poco… potrebbero non essere
più di stagione. Insieme a tante altre “piccole” cose che si
possono fare per mangiare meglio, provvedendo alla nostra salute in
modo preventivo ma senza perdere a del piacere della tavola – anzi,
proprio recuperando ritmi e gusti che la fretta e gli eccessi ci
hanno fatto dimenticare.

Altri assaggi? “Mangia primitivo”; “attenti agli
ingredienti-spia”; “mangia a colori”, “farlo strano”, “pensare con
la pancia”, tutti presentati, da buoni commensali, con arguzia e
sapore.

Il titolo si rifà a un aneddoto di Collodi. Mastro
Geppetto cede a Pinocchio la sua colazione, tre pere, ha solo
quelle. Capriccioso, Pinocchio ne sbafa solo la polpa. “E
cominciò a masticare. Da principio storse un po’ la bocca;
ma poi, una dietro l’altra, spolverò in un soffio tutte le
bucce: e dopo le bucce, anche i torsoli, e quand’ebbe finito di
mangiare ogni cosa, si batté tutto contento le mani sul
corpo, e disse gongolando: – ora sì che sto bene!”.

Un burattino che pare in linea con le migliori e più
nuove prescrizioni per una sana alimentazione, perché in
effetti bucce d’arancia, torsoli di mele e pere, semi d’agrumi ma
anche il cuore dell’ananas, il gambo di carciofi, le foglie verdi
dei rapanelli e delle carote sono fra le cose che in tavola non
vanno mai perché finiscono nella spazzatura; eppure – la
scienza lo riscopre continuamente – sono autentici concentrati di
sostanze benefiche!

Ah, c’è anche una sapida “nota” del bluesman Fabio
Treves. Perché, proprio come la sua musica, il cibo di cui
si parla è autentico, genuino, vero.

 

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