Limiti ecologici per la pesca in mare

I cittadini che amano mangiare il pesce se n’accorgeranno presto: l’Unione europea sta per inaugurare una nuova politica della pesca con delle riforme che avranno molte conseguenze.

Le nuove misure vengono applicate in prima battuta sul merluzzo
bianco, perchè questo pesce sta ormai scomparendo, tanto che
“in alcune zone è talmente scarso che gli esperti
scientifici non sono in grado di prevedere gli effetti di misure di
ricostituzione sugli stock interessati” come avverte il sito della
Comunione europea dedicato all’argomento. Da qui l’idea di adottare
misure incisive, unica alternativa all’esaurimento degli stock (la
quantità di pesce presente nei mari) e quindi la fine
irreversibile dell’attività di questo tipo di pesca.

Proprio sulla base della nuova politica della pesca, impostata sul
fatto che l’unica via percorribile sia la pesca sostenibile, la
Commissione ha presentato su richiesta del Consiglio, un piano a
lungo termine per il merluzzo bianco. “E’ la prima volta che ci
troviamo di fronte a un piano pluriennale, che non salverà
soltanto i pesci, ma anche il futuro dei pescatori” afferma il
Commissario Franz Fischler. La posta in gioco è alta, si
tratta di evitare e riparare danni che non coinvolgono soltanto
l’ambiente, ma anche l’economia e la società.

Il piano prevede la riduzione dei totali ammissibili di catture, la
riduzione della capacità di pesca e un’applicazione efficace
e controllata di questa. Per avere i parametri di quanto ridurre le
catture e la capacità di pesca, il piano individua, sulla
base di pareri scientifici, le dimensioni minime al di sotto delle
quali le specie ittiche rischiano di esaurirsi. Ad esempio, per il
merluzzo bianco del Mare del Nord, dello Skagerrak e della Manica
orientale, la dimensione minima delle riserve presenti è
stata stimata a 70 000 tonnellate. Ma nel 2002 il quantitativo di
pesci adulti presenti in questo stock era soltanto di 38 000
tonnellate. Il piano fissa in 150 000 tonnellate il livello da
conseguire e da mantenere inalterato per due anni consecutivi. A
questo punto la Commissione proporrà di eliminare i limiti
imposti dal piano di ricostituzione.

Cosa succederà ai pescatori e i lavoratori delle rispettive
industrie che perderanno il lavoro? L’Unione europea ha istituito
un fondo per la demolizione dei pescherecci e un piano
socioeconomico per chi perde il lavoro. Aiuti comunitari sono
previsti anche per i proprietari dei pescherecci e i loro equipaggi
che devono interrompere la loro attività per un periodo di
tempo limitato. Probabilmente assisteremo anche a un aumento del
costo del merluzzo bianco, ma già adesso il baccalà
è passato da pesce economico a specialità da
consumare quando si vuole spendere un po’ di più. Misure
analoghe al merluzzo bianco verranno prese prossimamente anche per
gli stock di pesce meridionali del nasello, della sogliola,
dell’eglefino e dello scampo.

Rita
Imwinkelried

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