Lo sviluppo sano del bambino

Per comprendere i temi che la vita presenta la pedagogia steineriana suggerisce di non limitarsi agli strumenti conoscitivi del pensiero, ma di coinvolgere altre forze dell’anima: l’intelligenza emotiva e il sentire del cuore.

Nell’anima umana troviamo, a diversi livelli, sia il nostro
vissuto individuale che quello storico-evolutivo dell’intera
umanità. In ogni uomo è presente il bambino, il
giovane, l’adulto.

Nella prima infanzia il bambino vive in connessione con il mondo
intero, condotto dall’esterno in una sorta di realtà
paradisiaca (o così dovrebbe esperire); quando va a scuola
inizia il suo viaggio nel cammino terrestre, e poi gli si “aprono
gli occhi”, si avverte come individualità staccata dal mondo
in una sorta di dualismo, tra il sentirsi dentro
soggetto
e il desiderio di indagare il fuori,
l’oggetto. Arriva quindi “il crepuscolo degli dei”, fino a
percepirsi nella pre-pubertà, in una sorta di antico romano,
a scoprire con più consapevolezza l’esigenza di regole di
convivenza e la nascita del diritto e della legge. Ecco apparire
nel giovane le prime forme di giudizio e la prima manifestazione di
un pensiero autonomo.

La pedagogia
steineriana
, tenendo presenti le varie fasi evolutive
e come ogni età si manifesti con caratteri specifici, aiuta
gli educatori a utilizzare strumenti e contenuti che corrispondano
alla singolarità di ogni età. Immagini, i simboli,
i riti
vengono considerati anch’essi mezzi di trasmissione di conoscenza
e di sapere.

Per stimolare una sana vita
volitiva
, tipica della prima infanzia, ci si appella
all’imitazione e all’esempio; per risvegliare una sana vita di
sentimento si scelgono immagini e simboli appropriati; per maturare
la vita di pensiero si ricorre alla trasmissione di conoscenze e di
rappresentazioni.
Diventa così evidente che gli strumenti della scienza
moderna sono adatti ai ragazzi più grandi.

Ogni educatore sa oggi quanto sia difficile far maturare l’anima
del bambino nei confronti degli strati più profondi delle
esperienze della vita, quanto sia laboriosa una educazione nella
sfera morale. La pedagogia steineriana ci indica, appunto, la sfera
del sentire e del volere come due sfere accessibili all’educazione
non primariamente con rappresentazioni e conoscenze, bensì
con immagini, con
ritmi, con ripetizioni di gesti e di esperienze di movimento.
Educazione morale significa educazione della vita
di sentimento
e di volontà, uso consapevole di
immagini, ritmi, ritualità.

Ecco allora il problema di una scelta: quali immagini hanno
reale valore formativo? Quali ritmi corrispondono agli strati
più profondi dell’anima, così da trasmettere forze di
vita e non forze distruttive? Quali ritualità sono specchio
della dimensione morale che si vuole richiamare e non di egoismo
legato alla materia?
Il mondo attuale ci sommerge di immagini, dalla televisione ai
fumetti, di ritmi
musicali
che muovono troppo spesso la sfera
istintuale, di abitudini legate al benessere e alle pure esigenze
materiali della corporeità: l’educatore è quindi
posto davanti alla necessità di fare delle scelte
consapevoli.

Andrea Scicchitani
per il Collegio Insegnanti
Libera Scuola Rudolf Steiner

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