Con Biorfarm, la prima azienda agricola diffusa e condivisa, puoi adottare un albero da frutto ed entrare nel mondo di tanti piccoli produttori biologici.

Qui ti raccontiamo le loro storie “dal campo”. Biorfarm nasce nel 2015, da un’idea di Osvaldo De Falco e del suo socio, Giuseppe Cannevale, con l’obiettivo di valorizzare le piccole aziende agricole biologiche del territorio italiano. La piattaforma dà ai produttori la possibilità di “mettere in rete” i propri campi, creando dei veri e propri “frutteti digitali”, che i consumatori possono conoscere e apprezzare. Il meccanismo di Biorfarm è semplice: le persone che decidono di adottare uno o più alberi da frutto, possono seguirne la crescita tramite un’apposita app aggiornata costantemente dagli agricoltori e ricevere periodicamente frutta freschissima e di stagione.  Grazie a questa filiera cortissima, quel che ne ricavano i produttori è il giusto compenso per il proprio lavoro.

Proprio loro, i piccoli agricoltori sparsi per la penisola scelti con cura e attenzione da Biorfarm, sono i protagonisti di questo magazine, che nasce per raccontare le loro tante storie. Non sono solo “agricoltori locali”. Sono uomini e donne che amano e rispettano la terra e che ogni giorno dedicano le proprie energie a coltivare prodotti sani e genuini, nel rispetto della natura, lontani da moderne logiche di produzione di massa.

Si tratta spesso di realtà piccole: magari aziende a conduzione familiare e con una lunga tradizione alle spalle, oppure giovani che hanno deciso di cambiare radicalmente vita e di spostarsi dalla città per tornare alla terra, sposando i valori dell’agricoltura biologica. Tutti hanno un ruolo importantissimo per il territorio in cui sono inseriti, perché generano occupazione e indotto e perché proteggono l’ambiente.

L’agricoltura biologica, infatti, evitando l’uso di sostanze chimiche di sintesi, abbatte le emissioni di CO2, protegge la biodiversità locale e, non meno importante, anche la nostra salute.

Le piccole aziende agricole biologiche del territorio sono una ricchezza, per l’Italia e per le nostre tavole. Conoscerle è il modo migliore per supportarle e dar loro valore.