Manette a chi alza le mani sugli animali

La Camera dei Deputati ha approvato ieri il testo che riunifica tutte le proposte di legge a tutela degli animali. Uno storico passo avanti. Ora sta al Senato.

Leggendo sul giornale le storie di maltrattamento contro esseri
indifesi, spesso c’è da sobbalzare. Ogni anno proviamo
vergogna di fronte alle cifre dell’abbandono di cani e gatti
(130mila nell’ultimo anno). Pochi però sanno che, fino ad
ora, come è sempre successo, chi abbandonava il suo cane per
strada rischiava si è no di pagare 500mila lire. Chi
organizzava combattimenti clandestini di cani, aizzandoli e
picchiandoli per farli ammattire di rabbia, non poteva essere
arrestato. A Napoli hanno trovato due anni fa un magazzino con
dentro diecimila canarini con gli occhi bruciati (cantano meglio).
Il proprietario ha avuto una multa di cinque milioni.

Fino a oggi. Da ora in poi, se la nuova legge passerà anche
al Senato, la lotta all’abbandono di animali domestici, la
repressione delle organizzazioni mafiose dedite alle scommesse
clandestine su competizioni clandestine, il rafforzamento della
vigilanza per l’applicazione delle norme e l’affidamento degli
animali confiscati alle associazioni animaliste saranno punti fermi
della legge italiana. Altre buone novità: è
perseguibile l’uccisione di animali (senza maltrattamento) e
diventa un articolo di legge la semplice Ordinanza ministeriale di
divieto di importazione e utilizzo di pelli o pellicce di cani e
gatti. Le pene: da due mesi a quattro anni di reclusione o multe da
2.500 a 100.000 euro con aggravanti per chi causa lesioni gravi o
la morte al di fuori dei casi previsti da leggi speciali.

“Sarà vita dura per chi usa violenza e crudeltà
contro gli animali, un passo storico in avanti che non
permetterà più a chi usa cani per i combattimenti o
tortura gatti e cavalli di farla franca e che, dopo il voto del
Senato, porterà l’Italia allo stesso livello degli altri
Paesi europei” è il commento di Gianluca Felicetti,
responsabile Rapporti Istituzionali della LAV.

Ma attenzione. La legge deve ora passare anche al Senato. Nel ’93
si discuteva del nuovo articolo del Codice Penale contro il
maltrattamento, che doveva cancellare quello vecchio (per cui
maltrattare gli animali era reato solo se si offendeva qualcuno che
assisteva allo spettacolo). Alla Camera fu approvato un buon testo,
che includeva la considerazione delle necessità etologiche
dell’animale, e che prevedeva l’arresto – ma al Senato questa
possibilità fu soppressa. Così ci siamo trovati, per
dieci anni, a denunciare chi abbandonava un cane in autostrada per
omicidio colposo (in previsione dei possibili incidenti stradali) o
chi faceva sbranare i cani l’un l’altro per scommesse clandestine:
il maltrattamento di animali non bastava per assicurare una
punizione.

Fino a oggi. Per questo bisogna sperare che al Senato il testo
della legge sia mantenuto intatto.

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