Matematica, logica fuzzy e pizza

Due ricercatori di Dublino hanno condotto un serissimo studio matematico per creare… la “piazza perfetta”, grazie alla logica fuzzy.

Le più moderne teorie matematiche possono aiutare a sfornare
una pizza a regola d’arte. Ad esserne convinti sono i ricercatori
dell’University College di Dublino, che hanno disegnato la “pizza
perfetta” utilizzando la cosiddetta “logica fuzzy”, un processo
matematico che consente di prendere decisioni in condizioni di
incertezza, quando non sono disponibili tutte le informazioni
necessarie. “In un certo senso la logica fuzzy assume la natura
della mente umana” hanno affermato i ricercatori nell’articolo che
presenta la loro ricerca, pubblicato sul Journal of Food
Engineering.

Quello che può sembrare una semplice curiosità
intellettuale infatti è uno studio serissimo, destinato a
fornire all’industria alimentare i parametri più adeguati
per produrre pizze di buona qualità a prezzi
competitivi.

Per ottenere questo risultato, Da-Wen Sun e Tadhg Brosnan hanno
inserito nel computer le immagini di 25 diverse pizze ricavandone i
dati relativi alle loro caratteristiche, come forma, dimensioni,
quantità di salsa e altro ancora. Questi dati sono stati poi
elaborati secondo la logica fuzzy che consente al calcolatore di
prendere le necessarie decisioni, arrivando così a stabilire
i parametri standard per una buona pizza.

La flessibilità della Logica fuzzy, teorizzata a partire
dagli anni ’60 da Lofti Zadeh, docente di ingegneria
all’Università della California, la rende molto diversa
dalla classica logica binaria o booleana in cui ogni elemento
può solo “appartenere” o “non appartenere”a un determinato
insieme. Il termine stesso deriva dai confini fuzz, ovvero non ben
determinati, degli insiemi presi in considerazione: essi infatti
possono sovrapporsi, e un elemento può appartenere anche
solo parzialmente a un insieme.

Caratteristiche che rendono la logica fuzzy particolarmente adatta
per analizzare il mondo reale, in cui l’incertezza è molto
diffusa: essa è utilizzata oggi per controllare processi
chimici e nella fabbricazione di vari tipi di elettrodomestici:ad
esempio lavatrici in grado di stabilire, sulla base delle
caratteristiche del bucato e dell’acqua, la durata ideale di un
lavaggio o la quantità di detersivo da utilizzare. Ed,
evidentemente, anche per preparare un’ottima pizza: i valori
individuati dai ricercatori di Dublino – secondo cui ad esempio la
pizza migliore è quella in cui il 92 % della superficie
della pizza è coperta dalla salsa – si avvicinano molto a
quelli scelti dai veri intenditori.

Abigaille Barneschi

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