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Una pratica di presenza mentale che ci aiuta a sviluppare la saggezza necessaria per liberarci dai condizionamenti mentali.
La pratica della consapevolezza o presenza mentale o attenzione
consapevole, applicata all’ambito della meditazione
come a quello del vivere quotidiano, è patrimonio comune di
tutte le tradizioni
buddhiste. Essa permette di penetrare in
profondità ogni fenomeno con cui entriamo in relazione e
quindi di essere meno banali e superficiali, ottenendo l?effetto di
vivere più
pienamente ogni istante e circostanza della nostra
esistenza.
Focalizzando la nostra attenzione sul respiro, sul nostro corpo
e le varie parti ed elementi che lo compongono, sulle sensazioni,
sul funzionamento della nostra mente e sul modo di esistenza dei
fenomeni che ci coinvolgono, siamo condotti poco per volta a
scendere al di sotto della
superficie delle cose e a scoprire realtà nuove
e affascinanti.
Attraverso questo processo, la concentrazione diventa più
acuta e sostiene la nostra capacità di analizzare in modo
corretto, fino a farci intuire e comprendere in modo chiaro le
infinite relazioni
interdipendenti di causa ed effetto che sono alla base
di noi stessi e di tutto il nostro ambiente. Riusciamo quindi a
realizzare che non c’è niente di separato, che “io” è
semplicemente un nome di comodo che non ottiene altro effetto che
quello di separare l?individuo dagli altri e dal suo ambiente.
La pratica della consapevolezza
è il metodo per sviluppare quella concentrazione e saggezza
che ci permetteranno di uscire dai condizionamenti auto-creati e
dalla palude del continuo concettualizzare. Potremo allora
assaporare ogni momento per quello che è, senza ulteriori
appesantimenti, e tornare a scorrere naturalmente con il tutto.
Quando percorriamo un sentiero nel
bosco, ogni passo può assumere un sapore mai
conosciuto prima, se accompagnato dalla presenza mentale e dalla
concentrazione. Ogni passo diventa momento di crescita
interiore. L’attenzione si posa, per esempio, sul
corpo e i suoi movimenti, che sono analizzati nei particolari,
sulla solidità come
elemento terra presente sia nel nostro corpo che nel
suolo sotto i nostri piedi, sulle varie sensazioni che riceviamo
dall’ambiente, ecc.
Un poco alla volta la continua fibrillazione mentale tesa al
ricordo di eventi passati o alla progettazione del futuro si
attenua, e viviamo in tutta la sua pienezza quello che stiamo
facendo nel presente, nel qui e ora,
senza necessità di aggiungere altro.
Nanni
Deambrogio
tratto da SIDDHI
periodico di
Buddhismo Mahayana
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