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Alla Biennale di Venezia un evento da non perdere per chi crede alla bellezza degli ambienti in cui viviamo. L’architettura è chiamata ad un nuovo ruolo
L’architettura è chiamata oggi a un nuovo ruolo: quello
di catalizzare le esperienze sociali e culturali (anche a scala
internazionale), che si manifestano in relazione alle modifiche
delle strutture urbane e del paesaggio. Lo spazio architettonico
diventa capace di vivere i mutamenti odierni.
Grazie alla ricerca di materiali che possiedono qualità
variabili e reattive, molte architetture stanno cambiando natura.
Esse assumono forme curvilinee e avvicinano le funzioni dei loro
involucri a quelle di membrane viventi: le cellule. Esse producono
una membrana per mostrarsi come organismi e mantenersi in vita.
Questa nuova morfologia degli spazi del vivere sta definitivamente
superando “l’era della architettura vitruviana” aprendo nuovi
scenari alla ricerca e alla costruzione degli spazi della
contemporaneità.
Nelle Corderie dell’Arsenale saranno presentate le opere che hanno
letteralmente trasformato il panorama disciplinare
dell’architettura a partire dagli anni Settanta, da quelle di Peter
Eisenman (con i suoi automatismi terrestri), Frank O. Gehry (con
gli edifici che si trasformano in pesci), Aldo Rossi
(l’architettura come memoria) e James Stirling (il collage
costruttivista), alle ultime tendenze e realizzazioni.
Iniziando con la trasformazione (“Transformations”) di edifici
esistenti e ampliandosi alla nuova topografia (“Topography”), gli
spazi delle Corderie ospiteranno anche le sezioni dedicate alle
superfici (“Surfaces”), all’atmosfera (“Atmosphere”) e agli
iper-progetti (“Hyper-Projects”). Gli iper-progetti rappresentano
il massimo della complessità finora raggiunta, sia per la
loro organizzazione interna sia per l’estensione e la diramazione
nel territorio.
Nel Padiglione Italia ai Giardini della Biennale, installazioni
commissionate a diversi progettisti offriranno invece esempi di
come i vari cambiamenti epocali abbiano portato alle trasformazioni
in campo architettonico. Tali installazioni sveleranno i legami tra
l’organizzazione della professione, i nuovi tipi di edifici, i
materiali, i sistemi costruttivi e le innovazioni nelle
modalità di rappresentazione e realizzazione
dell’architettura.
Nella sezione fotografica Morphing Lights, Floating Shadows,
saranno presenti le opere di oltre sessanta fotografi.
Per un secolo, il ruolo della fotografia nei confronti
dell’architettura è stato quasi esclusivamente rivolto
all’esecuzione di accurate documentazioni o, in alcuni casi di
particolare interesse, alla divulgazione editoriale del punto di
vista dell’architetto sulla propria opera. Ma negli ultimi anni, lo
sguardo dei fotografi ha svegliato le qualità sfuggenti e
latenti degli edifici, fornendo agli architetti nuovi stimoli
progettuali.
Una sezione speciale è dedicata alle “Città d’Acqua”:
una ventina di città accomunate da significativi rapporti
con il mare, i laghi e i fiumi, da Bilbao a Buenos Aires, da Lione
a Seul, presenteranno le rispettive evoluzioni vissute dai propri
waterfront urbani.
La struttura espositiva della sezione Città d’acqua
apparirà come una sorta di grande ‘nave’ ancorata nel bacino
dell’Arsenale, in uno dei punti storicamente più
significativi per comprendere il rapporto tra Venezia e il
Mediterraneo.
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