Il 90% degli italiani si sente “costretto” a usare l’auto a causa del trasporto pubblico poco efficiente e di una cattiva pianificazione urbanistica.
Metti un dado nel motore. Di idrogeno
Un grande passo avanti verso l’utilizzo pratico dell’idrogeno: un cubetto di idrogeno nel serbatoio dell’auto. Studiano l’idea i ricercatori inglesi.
I motori a
scoppio che funzionano a idrogeno sono
puliti:
emettono
cioè come gas di scarico vapore acqueo! Per
questo, secondo molti, l’idrogeno è il combustibile del
futuro. Sembra un sogno, motori
dai cui tubi di scappamento esce… vapore acqueo, non gas
inquinanti.
Il problema è fare
rifornimento. L’idrogeno in forma gassosa
è esplosivo, difficile da trasportare e
condensare.
Problema forse risolto da un team di ricercatori delle
Università di Liverpool e di Newcastle, che pubblicano su
Science i risultati delle loro ricerche. Stanno studiando un
materiale metallico in grado di assorbire e contenere,
in modo stabile e sicuro, fino a mille volte il suo volume. Il
materiale metallico è poroso – con micropori di un
milionesimo di millimetro di diametro, in cui viene insufflato
l’idrogeno ad altissima pressione. Grazie alle nanotecnologie,
è come se in un cubetto di metallo ci fossero miliardi di
micro-bombole di gas.
“Abbiamo sperimentato questo principio – possiamo intrappolare
idrogeno gassoso in un materiale solido, poroso, che lo rilascia
quando richiesto” ha dichiarato Mark Thomas, dei Carbon Research
Laboratories di Newcastle. “Se sviluppato, il metodo ha potenziali
applicazioni per ogni genere di motore o generatore. Le
auto a
idrogeno forse arriveranno tra decenni, ma la nostra
scoperta porta questo traguardo
un passo più vicino”.
Il materiale metallico è plasmabile, sicuro, facilmente
trasportabile e rilascia l’idrogeno solo al momento della
combustione nel motore. Insomma, forse, nel prossimo
futuro, faremo il pieno con… un cubetto di
idrogeno.
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