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Ecco come preservare saperi antichi e metodi naturali utilizzati in medicina. Un progetto di Coopi in collaborazione con Guna, ha realizzato micro-farmacie nei villaggi del Paraguay, creando lavoro e salvaguardando i saperi tradizionali.
Ci sono voluti due anni e mezzo di lavoro per costruire un vivaio
per la coltivazione di 20.000 piante, di un laboratorio di 175 mq
per la trasformazione delle erbe e per una costante attività
di formazione tecnica dei giovani indigeni dell’Associazione
“Chaco Yámet”. I primi passi per creare una rete
di microimprese in Paraguay dedicate alla produzione di medicine
ricavate dai principi attivi della flora endogena.
Sono questi i primi risultati del progetto “Medicina
Interculturale”, realizzato dall’organizzazione umanitaria
COOPI in collaborazione con Guna, per recuperare e salvare le
conoscenze della medicina naturale degli indigeni
centro-americani.
Proteggere e salvaguardare i saperi medici tradizionali trova
così anche un lato pratico e si trasforma in un modo per
fare impresa e in un’occasione di riscatto sociale per la
popolazione locale. Il progetto nel particolare, vedrà
400 donne e giovani indigeni coinvolti nella
raccolta di piante medicinali, 20 giovani indigeni
impegnati nelle microimprese, 40 autorità
locali e attori della società civile e oltre
11.500 indigeni come beneficiari del progetto
nell’area interessata dai lavori.
L’utilizzazione e la produzione delle medicine di origine biologica
può inoltre essere il punto di partenza per la costruzione
di un sistema sanitario pubblico per l’intera area della regione
del Chaco Céntrale e del Nord – le zone più
vulnerabili della regione del Chaco – migliorando così
l’accesso alla sanità di circa 35.000 persone.
“Guna ha sostenuto fin dall’inizio questo progetto in
collaborazione con COOPI – ha affermato Alessandro Pizzoccaro,
presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda – con
l’obiettivo di contribuire alla salvaguardia dei saperi di
un’antichissima tradizione medica, che rischiava diversamente di
essere definitivamente perduta. Non ultimo, ci auguriamo che alcuni
dei rimedi sviluppati possano trovare in futuro una
commercializzazione anche in Europa”.
Moltissimi dei rimedi fitoterapici e omeopatici realizzati anche
dall’azienda italiana trovano le loro radici nelle proprietà
medicinali di alcuni prodotti provenienti da tradizioni mediche
lontane e antiche.
Questo progetto in particolare ha inoltre da poco vinto anche il
“Sodalitas Social Award 2013“, e in particolare
la prima edizione dell’European CSR Award Scheme, premio istituito
contemporaneamente in 29 Paesi e coordinato in Italia da Fondazione
Sodalitas, con l’obiettivo di dare visibilità alle migliori
pratiche di Responsabilità Sociale d’Impresa realizzate in
Europa.
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