Noi e gli animali, cosa ne pensano i bambini

I risultati di una indagine condotta dall’Istituto di Scienze e tecnologie della cognizione del Cnr sugli aspetti etici legati al rapporto e alla convivenza tra i bambini e gli animali.

“Il mio gatto è parte della famiglia”, “l’intelligenza
degli animali è simile a quella dei bambini”, “gli animali
esistono soprattutto perché sono utili all’uomo”, “io e il
mio cane guardiamo spesso la Tv insieme”, “quasi tutti gli animali
hanno pensieri e sentimenti”. Sono alcune delle risposte dei
bambini intervistati dai ricercatori dell?Istituto di scienze e
tecnologie della cognizione (Istc) del Consiglio nazionale delle
ricerche di Roma, nell?ambito del progetto ?Ricerca ed etica:
osservare capire rispettare?, finanziato dal Miur. ?Lo scopo della
nostra iniziativa?, spiega Elisabetta Visalberghi, dirigente di
ricerca dell?Istc-Cnr e responsabile del progetto, ?era quello di
valutare le attitudini dei bambini verso gli animali, e quello di
stimolarli ad avere un maggiore spirito critico verso di loro?.

Se è vero infatti che negli ultimi anni si è
diffusa una maggiore sensibilità verso gli animali e i loro
diritti, è anche vero che persistono molti luoghi comuni e
atteggiamenti pietistici che poco hanno a che fare con il rispetto.
?In realtà non è prevalso alcun sentimento pietistico
da parte degli intervistati?, dice Elsa Addessi, ricercatrice
dell?Istc-Cnr. ?Nessuno dei bambini ha pensato che, per esempio,
vestire un animale significa proteggerlo dal freddo. Anzi quasi
tutti interpretano un gesto simile come una vera e propria
prepotenza?. Piuttosto, i bambini con animali in casa sono
più informati sul loro comportamento o necessità, le
bambine più dei maschietti, come emerge da alcune risposte
del questionario: ?Non è vero che tutti gli uccelli volano?,
?Le scimmie sono tutte vegetariane?.

I bambini poi hanno una visione più ?utilitaristica?
delle loro coetanee e hanno opinioni positive su affermazioni come:
?Non c?è a di male nel mangiare la carne?, ?gli animali sono
utili all?uomo?. ?In altre parole?, prosegue Elsa Addessi, ?i
maschi tendono a dare più importanza al possibile utilizzo
degli animali in funzione delle diverse esigenze dell?uomo, come
l?alimentazione o il lavoro nei campi, di quanto non facciano le
femmine?. Entrambi invece si trovano d?accordo nell?attribuire agli
animali sentimenti umani e a considerarli parte della famiglia: ?Il
mio cane capisce quando sono arrabbiato e mi consola?, ?se mangio
qualcosa che mi piace lo faccio assaggiare anche al mio gatto?.

Ma il progetto prevedeva anche che i bambini riflettessero in
classe, insieme all?insegnante e ai ricercatori del Cnr, sul
concetto di benessere riferito agli animali di varie specie ed alle
loro diverse esigenze, dalla libertà di movimento a quella
di vivere in gruppo, dalla possibilità di nascondersi a
quella di muoversi senza costrizioni, all?allevare i propri
piccoli. ?Per convogliare lo sforzo fatto da ognuno di loro?,
conclude Addessi, ?abbiamo proposto di visitare il nostro Centro
primati al Bioparco di Roma, così da poter osservare alcuni
gruppi di cebi dai cornetti, conoscerne meglio la biologia e il
loro comportamento, e successivamente proporci delle nuove
soluzioni da adottare presso il nostro laboratorio, al fine di
migliorare le condizioni di vita dei cebi.

I bambini hanno risposto con entusiasmo all?iniziativa,
producendo disegni e brevi testi e lavorando ad un progetto, poi
effettivamente realizzato presso il Centro primati, per
l?arricchimento dei recinti con la costruzione di altalene,
piattaforme e rifugi, nuovi tronchi e massi di tufo?. E con un po?
di sciroppo di amarena nascosto nei buchi degli alberi, che alle
scimmie piace tanto.

Anna
Capasso

Cnr

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