Biologico

Noi, il popolo del “bio”

Il progetto Omiard, Organic Marketing Initiatives and Rural Devolpments, ricerca finanziata dall’UE che ha coinvolto esperti di 18 Paesi europei, dà un nuovo approfondito ritratto di chi acquista bio. Vi sono dati significativi sugli elementi positivi che inducono gli europei ad acquistare prodotti bio e sui fattori che invece rappresentano un barriera. Per i consumatori

Il progetto Omiard, Organic Marketing Initiatives and Rural
Devolpments, ricerca finanziata dall’UE che ha coinvolto esperti di
18 Paesi europei, dà un nuovo approfondito ritratto di chi
acquista bio.
Vi sono dati significativi sugli elementi positivi che inducono gli
europei ad acquistare prodotti bio e sui fattori che invece
rappresentano un barriera.

Per i consumatori abituali di prodotti bio si tratta di un vero e
proprio stile di vita, motivato dalla qualità e dalla
salubrità dei prodotti. Infatti per tutti gli interpellati
la più importante motivazione è la salute di tutta la
famiglia, soprattutto dei più piccoli. Nell’ordine seguono
motivazioni come il benessere degli animali, che vengono allevati
con pratiche più naturali, e la soddisfazione di preparare
cibi che abbiano un buon sapore e una buona qualità. Solo
successivamente entra in campo la motivazione ambientale e il fatto
che i prodotti bio possano essere più nutrienti riguardo a
contenuti specifici di vitamine e sali minerali.

Nelle aree urbane, nelle grandi città, si aggiungono gli
elementi chiave di una nuova cultura del cibo, il valore dato
all’essere “biologico” che congloba i valori positivi del “locale”,
del “sano”, del “naturale”.
Invece ifattori, in ordine di importanza, che tuttora possono
scoraggiare l’acquisto di cibi bio sono: il prezzo alto (per il
91%), difficoltà di trovarli (88%) e una carenza di
informazione e di consapevolezza del consumatore. Non sono invece
ritenuti decisivi, un po’ a sorpresa, la mancanza di un logo comune
e la credibilità degli enti certificatori.

Le aspettative di successo per i cibi bio sono alte: si prevede nei
prossimi cinque anni una continua crescita del mercato del
biologico, in tutti i Paesi europei. Una crecita che passerà
innanzitutto dalla riduzione dei prezzi. Ma anche con più
raffinati suggerimenti per chi ama il biologico: non fare del cibo
bio un prodotto d’elite, né basarsi sul confronto con i
rischi del cibo convenzionale. E’ bene migliorare la distribuzione,
anche nei canali dei supermercati, ed è importante offrire
più scelta nell’ambito degli stessi scaffali, per esempio
più marche e più tipi di latticini. Non è un
prodotto di nicchia, anche se il prodotto biologico è
comunque e sarà sempre un prodotto “premium”: un premio per
noi, per gli animali e per l’ambiente.

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