Nuovi orizzonti nelle telecomunicazioni

Dalla conquista dello spazio, alle prime installazioni che hanno reso possibile la trasmissione intercontinentale di segnali telefonici, radiofonici e televisivi, il percorso continua.

Il 4 ottobre 1957 l’Unione Sovietica lancia in orbita lo Sputnik 1,
il 3 novembre dello stesso anno è la volta dello Sputnik 2 a
bordo del quale c’è la famosa cagnetta Laika. Gli Stati
Uniti rispondono il 31 gennaio del 1958 con l’Explorer 1, mentre
l’era delle telecomunicazioni si apre il 12 agosto 1960 con lo
statunitense Echo 1°, un grande specchio realizzato dai
laboratori Bell per sperimentare la trasmissione intercontinentale
di segnali telefonici, radiofonici e televisivi.

Dalle prime dirette tra Europa e Nord America (inaugurate dal
Telstar 1, una macchina capace di gestire 600 linee telefoniche e
trasmettere un canale tv) molte cose sono cambiate. Oggi la
società dell’informazione richiede autostrade sempre
più larghe e connessioni superveloci. Nei laboratori
dell’Asi (Agenzia spaziale italiana) sta prendendo forma David, il
satellite del futuro, una macchina che, operando a frequenze
superiori ai 90 gigahertz, permetterà lo sviluppo di futuri
sistemi di comunicazione in grado di trasmettere volumi di dati
imponenti e di qualità superiore a quella consentita da
altre bande.

Ma le applicazioni “stellari” non fanno rima soltanto con tv, radio
e cinema. L’azienda dei trasporti pubblici di Roma ha da poco
indetto una gara d’appalto per l’acquisto di sistemi per il
controllo satellitare degli autobus: in questo modo potranno essere
monitorati in tempo reale la posizione delle vetture, i tempi di
percorrenza e il numero di passeggeri.

Grazie a palmari e telefonini di nuova generazione, i sistemi di
posizionamento globale – i Gps – un tempo lusso per costose
fuoriserie e complicati dispositivi da alpinisti esperti, potranno
essere utilizzati da chiunque. Dalle mappe per visualizzare le
strade cittadine ai sentieri per risalire l’Everest. Il tutto per
poche centinaia di euro.

Ma non è tutto. Attraverso i servizi via satellite di Hughes
Network Systems Europe, le missioni cattoliche in Africa potranno
presto predisporre programmi radio in multicasting nelle lingue
locali, applicazioni di telemedicina per gli ospedali, formazione a
distanza per lo staff e servizi di comunicazione ed e-learning.

Luca Bernardelli

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