Obesità, l’affetto che cerchiamo nel cibo

L’obesità affligge quasi un quarto dei bambini in età scolare. Uno su dieci ha problemi di sovrappeso molto seri, negli Stati Uniti è emergenza sanitaria

Spesso i nostri figli ereditano dall’ambiente familiare e sociale
abitudini alimentari errate, ma talvolta cercano nel cibo l’affetto
e la compagnia, di cui sentono la mancanza.

Negli Stati Uniti è diventata un’emergenza sanitaria:
l’obesità affligge quasi un quarto dei bambini in età
scolare. Uno su dieci ha problemi di sovrappeso molto seri, che
pregiudicano in modo pesante le sue prospettive di vita. Malgrado
in Italia le cifre non siano ancora così allarmanti,
l’obesità infantile rappresenta uno dei disturbi pediatrici
più diffusi.

Si definisce obeso, se il peso del bambino supera del 20 per cento
quello “ideale”. Quest’ultimo viene calcolato con una specifica
formula, che considera l’età, il sesso e l’altezza. Si parla
di obesità grave, invece, quando i chili di troppo
oltrepassano il peso “ideale” del 40 per cento.

Una dieta ricca di grassi e allo stesso tempo scarsa di fibre, la
tendenza a una vita sedentaria, complici tv e videogiochi possono
essere elementi determinanti nella genesi dell’obesità.
Spesso questi bambini vengono lasciati troppo soli e il cibo
diventa un surrogato della compagnia delle persone care.

Il sovrappeso, una volta stabilizzatosi, non solo è
difficile da correggere, ma, cosa ancor più grave, fa
sì che anche un normale apporto calorico risulti eccessivo
rispetto alle capacità metaboliche dell’organismo.

Le conseguenze dell’obesità infantile sono sia immediate che
a lunga scadenza.

Tra le prime si riscontrano complicanze ortopediche, legate al
carico eccessivo sopportato dalla struttura muscolo-scheletrica e
delle funzioni respiratorie. Ma l’eccesso ponderale rappresenta
soprattutto un fattore di rischio per il futuro della salute del
bambino: è statisticamente accertato che una volta adulti
avranno maggiori probabilità di sviluppare malattie
cardiovascolari. Oltre a ciò, l’obesità infantile,
forse ancor più di quella degli adulti, comporta seri
problemi di accettazione della propria immagine corporea. Il
“ciccione”, infatti, è spesso bersaglio di scherzi e prese
in giro da parte dei compagni, elementi che nella delicata fase
della crescita, possono diventare fonte di complessi e problemi
psicologici, che si trascinano nell’età adulta.

Roberta Folatti

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