
Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.
Dopo la vittoria dell’UE sugli USA, con la rinuncia di Washington alla minaccia di portare l’Unione Europea davanti al Wto, Ora gli Usa lavorano per fare una coalizione contro il divieto degli OGM in Europa
L’amministrazione Bush sta tentando di costruire una coalizione
internazionale contro la moratoria che l’Unione Europea mantiene
sui cibi e i farmaci transgenici.
A un’udienza della commissione finanze del Senato Usa è
stato domandato al rappresentante Usa del Commercio, Robert
Zoellick, come mai non è stato ancora inoltrata al Wto la
causa contro l’Europa. “Sto tentando di formare una coalizione per
questo” ha risposto Zoellick. “Non voglio che sia ‘Usa contro
Europa’. Voglio provare ad avere altri Paesi con noi”.
Alcune associazioni di agricoltori Usa si lamentano di aver perso
almeno 300 milioni di dollari in vendite annue a causa
dell’impossibilità di esportare colture transgeniche verso i
paesi europei.
Pochi giorni fa Washington aveva fatto sapere, attraverso un
portavoce dell’ambasciata statunitense a Londra, di voler
rinunciare alla decisione di portare l’Unione Europea davanti al
Wto, l’organizzazione mondiale del Commercio. Lo scontro era
iniziato per la ferma volontà dei Quindici di non
acconsentire all’importazione – dal 1998 – di organismi
geneticamente modificati (ad eccezione della soia, già
accettata in precedenza) dagli Stati Uniti. Una decisione, quella
statunitense, presa – ha spiegato il consigliere per le questioni
agricole Peter Kurz – “ad alto livello governativo, perché
non c’è bisogno di altri punti di attrito commerciale”. A
chi era poi sorto il dubbio che la scelta di Washington fosse
più che altro politica e in qualche modo legata alla
possibilità di assicurarsi un appoggio europeo per la sempre
meno remota ipotesi di guerra contro l’Iraq, Kurz si era affrettato
a smentire. Precisando poi che “gli Stati Uniti restano sempre
convinti che i Paesi europei dovranno togliere il loro divieto e
restano sempre contrari all’etichettatura dei prodotti
alimentari”.
L’Europa ha ribadito che la moratoria rimarrà in vigore
almeno fino a questo ottobre: niente importazioni di semi Ogm,
niente mais e soia Ogm, niente farmaci prodotti con piante Ogm.
Troppo forti i rischi di contaminare le colture tradizionali e
biologiche, i rischi a lungo termine per la salute umana, ancora
sconosciuti, i rischi per il patrimonio genetico naturale, i rischi
per la fiducia e la serenità degli agricoltori, dei
produttori e di tutti noi. Infine, avverte l’Unione Europea,
intentare una causa al Wto per obbligarci a importare Ogm non
farebbe altro che surriscaldare l’opposizione ai cibi
transgenici.
Roberta Marino
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