Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.
Ogm e Iraq: stessa filosofia, stessi interessi. Un intervento di Teobaldo Cappellano
A Ogm va aggiunto, per la serie “taglia e cuci”, osmosi inversa, filtrazione tangenziale, betoniere e quant’altro. L’uva? Elemento di disturbo.
Questi i fatti, che noi tutti conosciamo, ma l’analisi del
perché oneste persone che non sofisticherebbero mai un vino
cadono in questo vortice senza fine, nella convinzione di
migliorare i propri vini, è doverosa. Cercare di capire il
perché della morte di Pantani, l’esclusione dei due atleti
olimpionici, espulsi perché dopati, non sono forse il nostro
OGM?
Ci si obbliga a esami continui legati ad un unico standard
talmente folle d’aver fatto credere che il nostro piacere, la
nostra cultura, l’arte (che il vino può in esso racchiudere
)possano essere quantificati in bicchieri, in decimi, ventesimi,
centesimi. Se poi questo è quanto mi “certifica” mi
dà visibilità immediata, allora certo che per restare
a galla devo ottenere il risultato, magari copiando, come a scuola,
il compito del vicino od imparando pedestremente a memoria la
lezione.
Forse i “punteggi” sono come la Democrazia cioè “il
meglio sistema”. E’ preoccupante però se diviene ottusa
come quella che oggi viviamo. Siamo in un “sistema” che in nome di
un liberismo democratico cede tutta la ricerca a chi ne fa solo
denaro. Brevetti che concedono strapoteri e ritorni economici
infiniti tanto da avere costituito nuove baronie.
Futuro triste per una società ove il “bene” non è
fatto dalla collettività per la collettività ma dalle
multinazionali e dai loro A.D. ( amministratori delegati) che hanno
come solo scopo il tornaconto nel breve periodo e non una visione
di una società che evolve nel futuro con tempi darwiniani.
Strana società quella che ha nel governo dell’economia
un’oligarchia che non riusciamo nemmeno a visualizzare, baronie ove
è impossibile sapere a chi vanno i benefici se non quando
con i loro yacht, questi “principi”, invadono la nostra piccola
baia, la nostra nicchia fatta anche di biodiversità.
Strana società, ha eliminato, o meglio mascherato le classi
sociali rendendo quelle che hanno strapotere assolutamente
“invisibili” se non quando, per necessità, si mostrano per
farci credere che il “sogno americano” esiste ed a tutti noi
è data la possibilità, somma utopia , di divenir
ricchi a patto di concedergli il nostro consenso, in cambio dei
nostri anni migliori spesi in beni materiali da loro governati,
così loro “democraticamente” possono imperare.
Strana società quella in cui lo stato liquida per poche lire
i “monopoli pubblici ” ( cioè nostri ) per crearne altri in
cui noi non siamo neppure clienti ma servi, visto che non abbiamo
altra possibilità di scelta.
Strana società quella che elegge a propri rappresentanti
personaggi che solo una generazione fa sarebbero stati additati al
pubblico ludibrio. Qualcuno ancor ricorda le traduzioni dal latino?
Una di queste, vado a memoria, recitava: “non solo Cesare ma anche
la moglie doveva essere al di sopra di ogni sospetto”.
Mi direte cosa centra tutto questo con il vino, con l’OGM? Centra,
centra.
Io per evitare questa stupida corsa che ha solo come risultato
fare la ricchezza degli empori enologici, delle multinazionali
biotecnologiche, dei soloni della marmellata omogeneizzante che ci
porterà inevitabilmente all’OGM mi sono autoescluso.
Sicuramente non è la strada da seguire, ma come dicevo
all’amico Bartolo Mascarello (vignaiolo custode della tradizione
del Barolo, un puro e duro o l’ultimo dei mohicani, come ama
definirsi), se in questa società almeno qualcuno di noi non
fa un passo indietro, e lui da tempo lo ha fatto, per andare avanti
( ma in altra direzione ) saremo sicuramente sconfitti dalle
multinazionali della melma.
Grandi segnali vengono fuori dal Salone del Gusto e dalle
enoteche. Analizzate con attenzione quest’ultime. A dispetto del
globale, dei supermercati, questi sono poi i negozi alimentari che
avevamo sotto casa, quelli che con te “comunicavano” non solo del
vendibile ma anche della comune “morale”, mediatori fra te e la
produzione, freno alla globalizzazione, difesa delle
identità regionali, punto d’incontro di chi amava loquire.
Erano quelle ci concedevano credito, quando non avevamo i soldi,
quelle che facevano prezzi più bassi quando non
“potevi”.
Ecco perché credo che con questi segnali la società
cambierà e finalmente potremo tornare a “contare” e non
dovremo più subire guerre. Iraq o l’OGM. hanno medesima
filosofia e gli stessi interessi . Sono state fatte o saranno fatte
nonostante la STRAGRANDE maggioranza degli italiani non sia
d’accordo. Un discorso fatto da uno di sinistra? Può darsi.
Ma devo dirvi grazie, era un po’ che avevo qualche sassolino nelle
scarpe da togliermi.
Teobaldo Cappellano
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