
Vecchi e nuovi ogm sono sottoposti alle stesse regole, ma ora le cose potrebbero cambiare. Una petizione vuole evitare questo rischio.
Lo abbiamo chiesto a Roberto Pinton, segretario di Assobio, Associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione di prodotti biologici.
A livello europeo è stata introdotta nel
biologico una soglia di tolleranza dello 0,9% di
organismi geneticamente modificati. Questo avviene
dopo che qualche mese fa il Parlamento Europeo aveva invece
espresso una volontà contraria, proponendo una soglia di
contaminazione massima dello 0,1%.
?Alla fine di marzo il Parlamento Europeo, con il consenso degli
operatori e dei consumatori di prodotti biologici, aveva respinto
la proposta della Commissione Europea di inserire anche nei
prodotti biologici ? così come è già per i
prodotti convenzionali- una soglia di tolleranza Ogm dello 0,9%
dovuto ad inquinamento accidentale. Ora il Consiglio dei Ministri
agricoli, ovvero la somma di tutti i ministri dell?agricoltura dei
paesi membri dell?unione, ha deciso di infischiarsene di quanto
stabilito dal Parlamento Europeo eletto dai cittadini ed
espressione massima della democrazia in Europa e di inserire una
soglia di tolleranza dello 0,9%.
Nei prodotti biologici non si possono usare Ogm. Sono vietati
dalla normativa. Al settore del bio questo 0,9% non sta bene
perché non si giustifica dal punto di vista tecnico. Le
nostre imprese stanno lavorando, e lavorano da sempre, per non
avere problemi di contaminazione anche nelle filiere più a
rischio, che sono quelle di
soia e mais (altri
Ogm diffusi sono il cotone e la colza che per il
momento riguardano molto limitatamente il biologico). Lavorando con
attenzione, con tutte le cautele, con le procedure corrette,
possiamo dire che non c?è niente di tecnicamente
inevitabile, tanto e vero che ci sono dei normalissimi panettoni e
pandori a Natale che sono certificati Ogm free da organismi di
controllo accreditati dal Sincert. La contaminazione è
abbondantemente evitabile e le imprese biologiche lo hanno
dimostrato”.
Cosa si può fare? “La normativa europea
consente l?adozione di standard più rigorosi. A livello
nazionale sarebbe auspicabile (come hanno affermato alcune forze
politiche) prevedere una soglia di contaminazione massima dello
0,1%, che in pratica corrisponde esattamente a quando lo strumento
riesce a rilevare la presenza di Ogm. Qualora l?Italia adottasse la
soglia dello 0,1% per i suoi produttori biologici, a rischio
sarebbero i prodotti provenienti dall?estero, da quei Paesi che non
avendo adottato spontaneamente analoghe procedure, si attengono
alle direttive UE che consentono una contaminazione superiore,
entro lo 0,9%?. Questo da un lato valorizzerebbe la produzione
italiana e dall?altro imporrebbe maggiori controlli e analisi su
tutti i prodotti che arrivano dall?estero”.
Quindi la possibilità che l?Italia adotti una
norma più restrittiva esiste, considerando che il nostro
ministro per le Politiche Agricole a Bruxelles ha votato contro
l?elevazione della soglia allo 0,9%… “Sì
è possibile, è auspicabile. L?Italia era in una
piccolissima ma buona compagnia, perché a fianco del
ministro De Castro, c?erano il Belgio, la Grecia e l?Ungheria.
All?inizio c?era anche la Polonia che purtroppo poi ha votato per
la maggioranza. Dico purtroppo perché in sede di Consiglio
dei Ministri bastava essere in cinque paesi per costituire quella
che si chiama la ?minoranza di blocco?, in base alla quale la norma
non sarebbe passata, e si sarebbe dovuta ridiscutere per avere il
consenso della maggioranza qualificata. In sostanza gli scontenti
non possono essere più di quattro, e purtroppo per la marcia
indietro della Polonia, siamo rimasti solo in quattro”.
A cura di Claudio Vigolo e Paola Magni
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