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OGM: studio segreto dell’Ue svelato da Greenpeace

OGM: studio segreto dell’Ue svelato da Greenpeace. Cosa emerge di così grave dallo studio da dover essere tenuto nascosto?

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Commissionato nel maggio 2000 dalla Commissione Europea, è
stato realizzato dall’Istituto per gli Studi sulle Prospettive
Tecnologiche del Centro Comune di Ricerca dell’Ue e, su precisa
raccomandazione del Direttore Generale del Centro, non è mai
stato reso pubblico.

Cosa emerge di così grave dallo studio da dover essere
tenuto nascosto?

Basato su una simulazione al computer integrata dal parere di
alcuni esperti, ha preso in esame le conseguenze derivanti
dall’aumento della percentuale di colture transgeniche in Italia,
concentrandosi in particolare su colza, mais e patata. La ricerca
ha tenuto conto di diverse tipologie di produzione, convenzionali e
biologiche, e per ognuna di esse ha considerato livelli di
contaminazione genetica differenti.

Nel caso della colza, lo studio considera come “tecnicamente
possibile” la coesistenza di coltivazioni transgeniche e
convenzionali in una stessa zona, ma evidenzia quanto sia
“economicamente difficile considerando i costi aggiuntivi e la
complessità degli adattamenti delle pratiche agricole
necessari ad evitare la contaminazione”. Gli agricoltori
convenzionali e biologici “sarebbero forzati a comprare sementi
certificate dall’industri sementiera invece di riprodurle a livello
aziendale, a causa dei crescenti rischi di presenza di semi GM
originati dalla contaminazione genetica in campo”. Lo studio
prevede che i piccoli agricoltori saranno obbligati a ‘fare i
conti’ con costi addizionali superiori alle grandi unità
produttive e che la compresenza di colture transgeniche e non,
rappresenta “uno scenario irrealistico, anche per le grandi
aziende”.

“La Commissione Europea – commenta Luca Colombo, coordinatore della
Campagna OGM di Greenpeace Italia – ha tentato di mantenere segreto
lo studio temendo le sue implicazioni politiche. Visto che
l’introduzione di colture transgeniche su scala commerciale in
Europa aumenta i costi di produzione per gli agricoltori,
rendendoli ancora più dipendenti dalle grandi industrie
sementiere e richiedendo complesse e costose misure che evitino la
contaminazione, ci si deve semplicemente domandare perché
accettare le coltivazioni di OGM?”.

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