Enzo Bianchi. Ogni cosa alla sua stagione

Una riflessione sui tempi e sui luoghi, dalla cella di un monaco per attraversare le strade che raccontano la vita. Enzo Bianchi riesce a parlarci di spiritualità senza essere dogmatico. Riesce a far emergere quelle domande che, più o meno segrete, tutti abbiamo nei nostri cuori.

Osservare la propria vita, ripercorrerne i momenti. Sorridere.
Chiudere gli occhi, come a non voler vedere. Ridere, per la gioia.
Strizzare le labbra, per il dolore. Lo si fa pensando alle
stagioni, ai momenti che abbiamo vissuto, e alle cose, ai fatti e
alle persone che hanno dato senso a quelle stagioni. E a quelle
future, che talvolta spaventano, talvolta affascinano. Succede di
fare dei bilanci (soprattutto alla fine dell’anno). Leggendo questo
libro verrà naturale farlo con le stagioni della nostra vita
passata.

 

Dalla cella, non luogo di prigione, ma luogo eletto di
osservazione meditativa, parte un’osservazione attraverso luoghi e
tempi. Dai luoghi dell’infanzia, il natio Monferrato, la vita di
cortile e poi i luoghi della maturità, Torino,
l’università, l’isola greca di Santorini. Per ritornare
nella cella, luogo di preghiera, di meditazione e di raccoglimento.

 

I giochi d’infanzia, la vendemmia, il vino, la festa, i
momenti trascorsi insieme, dove i gesti di solidarietà tra
amici erano gratuiti e spontanei, i falò sulle colline che
venivano accesi per segnalare l’inizio e la fine dell’estate, il
Natale, il giorno della memoria dei defunti, la vita di cortile,
l’intimità della sua famiglia.

 

Leggendo ci si rende conto che quelli che stiamo attraversando
non sono solo luoghi fisici, ma anche luoghi dell’anima: accendono
delle luci sui luoghi interiori dando modo di pensare, di porsi
domande di più ampio respiro.

 

Ogni stagione della vita ha in serbo dei luoghi da ricordare,
delle emozioni che ci formano, che ci indirizzano sul nostro
percorso. “Ogni cosa alla sua stagione” ci dà l’idea del
tempo che scorre, più o meno lentamente, e che passando
lascia un segno in noi.

 

Perché ci piace questo libro? Perché Enzo
Bianchi riesce a parlarci di spiritualità senza essere
dogmatico. Riesce a far emergere quelle domande che, più o
meno segrete, tutti abbiamo nei nostri cuori. Riesce a fare
riflettere, credenti e non, praticanti e non, toccando le corde
della nostra sensibilità con un tocco lieve, ma decisivo. Ci
parla come ci parlerebbe un amico. Ci racconta la sua vita e ci fa
pensare alla nostra, mettendoci inevitabilmente in
discussione.

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