
L’etichetta di un alimento deve riportare la data di scadenza o il termine minimo di conservazione. Ecco la differenza e come comportarsi davanti a un cibo scaduto.
L’olio fa bene, ma a Monsanto si vende olio OGM.
La buona notizia.
Riceviamo da Cacao: “L’olio extravergine d’oliva fa bene”. Giova ripeterlo.
“Ricercatori dell’università di Barcellona, in Spagna, hanno
condotto una ricerca clinica per studiare ‘dal vivo’ gli effetti
sulla salute dell’olio d’oliva extravergine. Si riconferma che
è ricco di antiossidanti che contrastano l’azione dannosa
del colesterolo ‘cattivo’ sulle arterie. Il consiglio degli esperti
è di consumarne almeno due cucchiai al giorno”.
Repetita juvant: non solo alle arterie, ma, ricco com’è di
tocoferolo (vitamina E), fa bene a tutto l’organismo, al gusto,
all’olfatto, al nostro umore, al piacere della tavola. Al nostro
cuore.
La cattiva notizia.
Monsanto ammette distribuzione d’olio OGM non autorizzato.
Dall’ASCA: La Monsanto ammette che, negli ultimi tre anni, il suo
olio di colza transgenica potrebbe essere stato contaminato da
materiale genetico che non aveva ricevuto alcuna approvazione dalle
autorità statunitensi. Lo rende noto il “Wall Street
Journal” con una notizia rilanciata oggi da Greenpeace che sottolinea come
“questa non sia altro che la verifica di uno dei rischi denunciati
da tempo”. Per questo l’associazione ambientalista “chiede alla
Commissione Europea ed agli stati membri di effettuare subito
un’indagine sull’accaduto e assicurarsi che i prodotti a base di
olio di colza contaminato siano ritirati dal mercato”. “E’
necessario che l’Unione Europea sospenda tutte le richieste di
autorizzazioni per sperimentazione e commericalizzazione di colza
OGM” afferma Luca Colombo, responsabile campagna OGM di Greenpeace.
Recentemente l’Agenzia europea per l’ambiente, in un rapporto,
aveva evidenziato come proprio i campi di colza fossero ad alto
rischio di impollinazione incrociata, un rischio ancora piu’ grave
in Italia per la grande varietà di parentali di questa
pianta. “Non è il primo, né l’ultimo caso di una
multinazionale del biotech che non riesce a controllare quello che
puo’ uscire dal laboratorio e quello che non deve assolutamente
uscire – continua Colombo – dobbiamo fermare l’inquinamento
genetico e le nostre navi continueranno a bloccare l’importazione
di soia e mais ogm per questa ragione”.
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