Orso – una storia culturale

Protagonista di favole, miti e leggende ancestrali. La storia dell’orso nella cultura, dalla letteratura all’arte, fino alla delicata situazione attuale dei plantigradi.

E’ un incontro tra i miti e le leggende, dove si scopre che per
i nativi americani l’orso è uno dei protagonisti della
creazione; è un percorso sul difficile rapporto che è
sempre esistito tra uomo e orso, è una rappresentazione
della figura dell’orso nella letteratura, come dimenticarsi de “Il
libro della giungla”, nel cinema e nell?arte, si racconta, per
esempio, come nacque il famoso e amatissimo Teddy bear, compagno
dei sonni di molti bimbi.

Ma è anche una denuncia del commercio e della caccia
terribile che questi animali hanno subito nel corso dei secoli e
continuano a subire ancora oggi, nonché dei maltrattamenti
che gli vengono inflitti nei circhi, negli zoo, negli spettacoli,
nei combattimenti. Fino ad arrivare alle tavole asiatiche dove la
zuppa di zampe d’orso viene servita come una vera leccornia.

Insomma, un percorso di vita difficile, spesso crudele e dove,
come al solito, l’animale ne esce grande e maestoso e l’uomo
piccolo e gretto.

Infine, è un omaggio alla vita dei nostri orsi nei parchi
italiani, parchi italiani che, ultimamente, tra Jj1 ucciso in
Germania nel 2006, un altro orso italiano ucciso in Croazia e
Bernardo con la sua compagna e il suo cucciolo avvelenati poco
tempo fa nel parco degli Abruzzi, hanno subito un duro colpo e ad

Animals Asia Foundation
, per cui Edizioni Apogeo ha
creato un segnalibro con le foto degli orsi della Luna, che si
trova all’interno del libro, associazione che si occupa di ridare
libertà e dignità a migliaia di orsi rinchiusi in
piccolissime gabbie per la terribile pratica della mungitura della
bile.

“Poco tempo fa, in Finlandia, un uomo che stava raccogliendo
mirtilli alzò lo sguardo e vide una femmina di orso con due
cuccioli che vagava ai confini del bosco. Spaventato si
bloccò. L’orsa si avvicinò lentamente, lo
annusò e poi, prima di andarsene, gli leccò la
faccia. I nativi americani avrebbero visto in questo incidente una
sorta di incontro spirituale, un segnale di affinità.
Quest’uomo, invece, reagì andando a prendere il suo fucile.
Fortunatamente per l’orsa, l’uomo una volta trovato il fucile non
trovò più l’animale”.

Daniela
Bellon

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