
L’impegno di Enel X Global Retail per il futuro è rendere l’energia pulita accessibile per tutti. L’inclusione è al primo posto tra gli obiettivi dell’azienda.
Fanno da isolamento, depurano l’aria, trattengono le acque e ricreano delle oasi verdi in luoghi altrimenti inutilizzabili. In più aumentano il valore dell’immobile. Sono i giardini pensili.
Certo non si tratta di una novità assoluta: i primi progetti
risalgono probabilmente già ai tempi dei Babilonesi – 600
anni prima di Cristo – e come racconta Erodoto, erano luoghi dove
si raccoglievano orti botanici e colture provenienti da luoghi
lontani.
Oggi le soluzioni tecniche e progettuali permettono di adottare
accorgimenti e di utilizzare materiali diversi, allora sconosciuti.
Soluzioni che rendono facilmente realizzabile un angolo di verde
anche nelle nostre città.
Una delle offerte del mercato è fornita dalla Divisione Seic Verdepensile
della Harpo Group, storica azienda di Trieste specializzata
nell’offerta di soluzioni progettuali per l’ingegneria civile ed
ambientale e in grado di offrire sistemi per realizzare coperture
a giardini.
I benefici di un giardino pensile sono molteplici, primi su tutti
quelli ambientali. Innanzitutto è possibile attenuare il cosiddetto “effetto
isola”, ovvero diminuire quell’aumento della
temperaturea delle aree urbane dovuto alle coperture di asfalto e
cemento che assorbono maggiormente l’energia solare durante il
periodo estivo.
Inoltre: “Si incrementa il valore di un immobile – spiega
Franco Stock, amministratore delegato di Harpo
group – si ha una riduzione dell’inquinamento acustico e
la riduzione dei flussi delle acque, attraverso una parziale
ritenzione idrica. I giardini pensili contribuiscono inoltre alla
tutela della biodiversità, in quanto possono essere
utilizzati per ricreare dei micro-habitat costituiti da specie
vegetali particolarmente vulnerabili in natura”.
Certo non vengono scaricate tonnellate di terreno di coltura sui
tetti, ma viene utilizzata una miscela “segreta” di
terriccio minerale chiamato substrato e composto da
lapillo vulcanico duraturo nel tempo, pomice in grado di trattenere
molta acqua e componenti organici come torba e compost.
Grazie a questa formulazione, il giardino pensile è adatto ad essere coltivato e
diventare un orto: “I vantaggi ambientali sono evidenti – ha
spiegato Maurizio Crasso, geologo a capo della divisione Seic Verde
Pensile – grazie all’adozione di un sistema tecnologico innovativo
costituito da materiali plastici riciclati e particolari terricci
minerali che offrono una garanzia in termini di isolamento termico
e ridotto impiego di risorse idriche”.
Una soluzione grazie alla quale potremmo dire addio al grigio e
rovente cemento di tetti e terrazze, realizzando piccole oasi di
verde e relax.
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