
La società LEGO ha spiegato che anni di studi e sperimentazioni non hanno portato a trovare materiali più sostenibili adeguati. Ma la ricerca continua.
L’unica speranza per fermare il nuovo codice forestale brasiliano risiede in Dilma Rousseff. Solo lei può fermare nuovo codice forestale brasiliano che mette a rischio l’Amazzonia.
“Mai prima d’ora la sopravvivenza di un’area così vasta
di foresta pluviale è dipesa da una persona”, con queste
parole
Fernando Meirelles ha aperto il suo articolo sul Guardian sulla
necessità di fermare il nuovo codice forestale brasiliano che mette a
rischio una superficie pari a quella di Francia e Gran Bretagna
messe insieme.
La persona in questione è la presidente del Brasile
Dilma Rousseff che in queste ore si
trova davanti a una delle scelte più importanti del suo
mandato, per non dire della sua vita. Firmare o porre il veto alla
legge approvata dal congresso nelle scorse settimane. Una legge che
consegnerebbe alla deforestazione il 70 per cento delle aree verdi
che circondano i bacini fluviali del paese.
Una catastrofe non solo per lo stato latinoamericano, ma anche
per il resto del mondo. Non si può non ricordare che
l’Amazzonia (che per la maggior parte si
trova in territorio brasiliano) rappresenta il 40 per cento delle
foreste pluviali rimaste sul pianeta e produce un quinto
dell’ossigeno presente in atmosfera. Ecco perché spesso si
usa il termine “polmone” come sinonimo.
La legge è stata approvata soprattutto a causa della
pressione esercitata dalle lobby degli agricoltori industriali,
senza tenere conto della sopravvivenza delle popolazioni indigene
che abitano molte aree finora protette e della reazione
dell’opinione pubblica nazionale e internazionale che giorno dopo
giorno sente questa lotta sempre più come propria. Secondo
un sondaggio il 79 per cento dei brasiliani è contrario alla
legge e spera che Rousseff la respinga.
Se così fosse, il Brasile arriverebbe al Summit della
Terra di giugno (Rio+20) come leader inequivocabile del gruppo
di stati e punto di riferimento degli attivisti che vogliono
difendere il futuro del pianeta, coronando anni di successi in
questo senso. Dal 2004 il tasso di deforestazione è calato
del 78 per cento. Al contrario… Non vogliamo nemmeno
pensarci.
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