Basket e judo, l’Italia trionfa agli Europei per ragazzi con sindrome di Down

Quattro medaglie per le nazionali azzurre. Il presidente del Comitato paralimpico Pancalli elogia i ragazzi: “Professionalità e passione, un lustro per tutti noi”.

Un oro nel basket, altre quattro medaglie (una d’oro anche qui, una d’argento e due di bronzo) nel judo: agli Europei organizzati in Portogallo dalla Sports Union for Athletes with Down syindrome (Su-Ds), la federazione che riunisce gli atleti con sindrome di Down, l’Italia si è fatta nuovamente valere, dopo aver già vinto in questo 2017 il campionato del mondo di calcio a 5, peraltro sempre in Portogallo. AI Su-Ds International Championships di Vila Nova de Gaia la vittoria nel basket è arrivata nella finale contro i padroni di casa portoghesi, al termine di una partita dominata in lungo e in largo, con il tabellone finale che riporta un 26-8 per gli azzurri che lascia poco spazio all’immaginazione e consegna agli azzurri la prima storica medaglia nella disciplina. Nel judo invece Tommy Crosara, nella categoria 81 Kg, conquista la medaglia d’oro nella categoria 81 chili,  Davide Migliore e Francesco Verrengia vincono rispettivamente argento e bronzo nella categoria 66 kg e Martina Tomba è bronzo nella categoria 57 kg riservate alle donne.

Un movimento sportivo in crescita

Felicissimo il presidente della Federazione italiana sport paralimpici degli intellettivo-relazionali (Fisdir), Marco Borzacchini: “Le vittorie nel judo confermano l’ottimo percorso intrapreso. L’affermazione nel basket invece dimostra la chiara volontà della Federazione di rilanciare gli sport di squadra attraverso un lavoro che punta, negli anni, ad avere rappresentative importanti nella pallacanestro al pari del calcio. Prima la vittoria ai mondiali di futsal  ed ora questa bella affermazione dimostrano la virtuosità di un percorso che è appena iniziato ma che, sono certo, porterà enormi soddisfazioni al movimento”.  

Neanche il presidente del Comitato italiano Paralimpico Luca Pancalli ha voluto far mancare il suo saluto ai ragazzi e al movimento Fisdir, con parole che sottolineano l’immenso lavoro che in questi anni si sta compiendo: “È un risultato che premia la professionalità e la passione di questi autentici campioni, capaci, ancora una volta, di portare in alto il nome dell’Italia e di dare lustro a un intero movimento sportivo”. L’ennesima dimostrazione che maggior parte delle persone con sindrome di Down può raggiungere non solo un buon livello di autonomia personale e sociale, ma anche l’eccellenza sportiva.

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