Torna il 19 e 20 aprile lo sciopero globale per il clima, che in Italia vede coinvolte 25 città. Giovani in piazza anche per Gaza.
Festeggiano pinguini e foche, creata in Antartide la più grande area marina protetta del mondo
L’area protetta si trova nel Mare di Ross, nel Pacifico, e occuperà una superficie di 1,55 milioni di chilometri quadrati.
L’Antartide è un luogo remoto e ostile per gli esseri umani, caratterizzato da climi estremi e da sconfinate e luccicanti distese di ghiaccio. Proprio per questo è uno degli ultimi paradisi selvaggi del pianeta, non ancora scalfito dall’ormai onnipresente impatto antropico.
La riserva marina più grande del mondo
Questo straordinario ecosistema, ricchissimo e ancora largamente inesplorato, rimarrà integro ancora a lungo, è stata infatti approvata la proposta congiunta di Stati Uniti e Nuova Zelanda di istituire un’area protetta di 1,55 milioni di chilometri quadrati nel Mare di Ross, baia situata in Antartide tra la Terra della regina Victoria e Terra Marie Byrd, per proteggerlo dalle attività umane. La decisione è stata presa in occasione del meeting della Commission for the conservation of antarctic marine living resources (Ccamlr) in corso in Australia e mira a proteggere la biodiversità artica e a consentire il ripristino degli stock ittici.
Into the wild
Il Mare di Ross, con un’estensione pari a quella dell’Alaska, è la zona di mare più isolata del pianeta e ospita una biodiversità straordinaria, grazie alle sue acque ricche di nutrienti. In quest’area vivono oltre quaranta specie endemiche e le sue acque sono solcate da pinguini di Adelia (Pygoscelis adeliae), pinguini imperatore (Aptenodytes forsteri), balenottere minori (Balaenoptera acutorostrata), orche (Orcinus orca) e foche di Weddell (Leptonychotes weddellii). Questo ecosistema unico e di cui sappiamo ancora poco è minacciato dalla crescente domanda di pesce, grazie al nuovo accordo sarà però proibita qualsiasi forma di pesca in 1,1 milioni di chilometri quadrati della riserva, mentre nelle altre aree saranno consentite catture per la ricerca scientifica.
Tutela a scadenza
L’accordo, inseguito cinque lunghi anni con trattative diplomatiche tra Stati Uniti e Nuova Zelanda, prevede che l’area sarà protetta per trentacinque anni, a partire da dicembre 2017. Nel 2052 si dovrà pertanto decidere se prolungare o sospendere la protezione dell’area marina.
Cooperazione internazionale senza precedenti
La decisione di istituire la riserva è stata presa dai delegati di 24 paesi della Commissione per la protezione delle risorse marine viventi in Antartide e l’Unione Europea. L’area sarà la prima zona protetta in acque internazionali e “rappresenta un livello di cooperazione internazionale quasi senza precedenti riguardo a un vasto ecosistema marino”, secondo quanto dichiarato da Andrew Wright, segretario esecutivo della Ccamlr.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
I lavori del ponte sullo stretto di Messina dovrebbero iniziare a dicembre 2024 e concludersi nel 2032. Ma i cittadini si ribellano.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha imposto di rimuovere quasi del tutto alcuni Pfas dall’acqua potabile negli Stati Uniti.
La Corte europea per i diritti dell’uomo dà ragione alle Anziane per il clima: l’inazione climatica della Svizzera viola i loro diritti umani.
Dopo i rilievi nell’acqua potabile del Veneto e della Lombardia, sono state trovate tracce di Pfas nei delfini, tartarughe e squali spiaggiati sulle coste della Toscana.
Un nuovo rapporto di Wri e università del Maryland fa il punto sulla deforestazione. Miglioramenti in Brasile e Colombia, ma passi indietro altrove.
Sabato 6 aprile, il settimanale porta in edicola e online le tematiche del “vivere verde”. Con un’intervista a Simona Roveda.
A distanza di un mese dall’annuncio dello Zambia, anche il Malawi ha dichiarato lo stato di calamità a causa della siccità prolungata da El Niño.
La legge europea sul ripristino della natura, la Nature restoration law, è in stallo. Prima del voto finale del Consiglio, alcuni paesi hanno ritirato il loro appoggio.