La “storia” del movimento no global inizia a Seattle, nel novembre ’99: in quel summit l’agenda di discussioni tra i grandi prevedeva di abbattere i vincoli ambientali nei paesi in via di sviluppo, in nome della libertà di commercio. Alla WTO si discute sugli accordi multilaterali sull’ambiente Oggi si discute di Accordi multilaterali sull’ambiente (Meas), tra cui il protocollo di Kyoto. È un tema sempre più d’attualità, visto anche che il presidente americano ha annunciato la volontà di allentare i vincoli sulle emissioni industriali di gas serra, causa principale degli sconvolgimenti originali. Al vertice Wto di Doha, un anno fa, è stato deciso di lanciare una nuova serie di negoziati sulla relazione tra le regole del Wto e gli accordi multilaterali sull’ambiente. Si discute anche di ridurre o eliminare le barriere tariffarie sui servizi ambientali. Le proposte degli ambientalisti Gli Usa, si sa, non hanno ratificato gli accordi di Kyoto. Quindi i nuovi negoziati sul rapporto Meas-Wto saranno tra i Paesi che hanno sottoscritto i singoli accordi in esame. Questo è un limite: un accordo bilaterale locale è più debole di un accordo plenario. E sulla pericolosità di questa situazione le organizzazioni ambientaliste portano a Cancun due precise richieste: gli Accordi Multilaterali sull’Ambiente devono condizionare le regole del Wto, e non viceversa le norme dettate dal Wto non devono essere usate per minare misure di tutela ambientale e sanitaria attuate dai singoli Paesi