Cooperazione internazionale

Honduras-Stati Uniti sola andata. Un’immensa carovana di migranti in marcia per cambiare vita

Un corteo di migliaia di migranti è partito dall’Honduras e sta attraversando illegalmente il Messico. Con l’obiettivo di raggiungere gli Stati Uniti.

Settemila persone. Un corteo immenso di donne, uomini e bambini è partito da San Pedro Sula, nel nord dell’Honduras, una decina di giorni fa e in questo momento sta attraversando il Messico. Illegalmente: si tratta infatti di migranti “clandestini”. Che per sfuggire alle violenze e alla povertà nel proprio paese hanno deciso di tentare un’azione al contempo concreta e simbolica. Il loro obiettivo, infatti, è di raggiungere e varcare la frontiera con gli Stati Uniti. Il cui presidente, Donald Trump, ha già affermato di essere pronto a bloccare “l’assalto” dei migranti.

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Circa settemila migranti sono partito dall’Honduras con l’obiettivo – concreto e simbolico – di raggiungere gli Stati Uniti @ John Moore/Getty Images

Un viaggio lungo 2.500 km dall’Honduras agli Stati Uniti

La maggior parte di questi ultimi è riuscita ad entrare in Messico attraversando il fiume Suchiate, che rappresenta la frontiera con il Guatemala, a piedi o con mezzi di fortuna. Nessuno di loro ha soldi. In molti casi mancano anche i viveri: si sopravvive grazie al cibo donato dalla popolazione incontrata lungo il cammino. Che secondo quanto riferito dalla stampa internazionale si è mostrata spesso solidale con la carovana.

Il 22 ottobre i migranti hanno raggiunto alla fine della giornata la città di Tapachula, nel Chiapas. Quel giorno, hanno marciato per sette ore, coprendo 38 chilometri. Sfiniti, si sono accampati in un parco. “Li respingeremo, se non faranno prima domanda d’asilo in Messico”, ha ammonito Donald Trump attraverso Twitter.

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Il delicato passaggio del fiume Suchiate, al confine tra Guatemala e Messico © John Moore/Getty Images

Donald Trump: “Pronti a respingere l’assalto. Chiuderemo le frontiere”

La Casa Bianca ha quindi puntato il dito contro Honduras, Guatemala e El Salvador, affermando che gli Stati Uniti “taglieranno, riducendoli significativamente, gli enormi aiuti internazionali che concedono a questi paesi”. Ciò nel caso in cui i loro governi “si dimostreranno in capaci di fare il loro lavoro e impedire a queste persone di varcare le frontiere per venire illegalmente da noi”.

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L’attraversamento del confine tra Guatemala e Messico © John Moore/Getty Images

Washington ha anche minacciato di chiudere il confine meridionale nel caso in cui la carovana non dovesse essere bloccata. Da parte sua, il Messico ha accolto in parte le richieste di Trump, affermando di voler fermare gli uomini. Donne e bambini, però, sono stati lasciati liberi di proseguire il cammino. Altre 300 persone sono state convinte a rinunciare al viaggio e di tornare a casa.

Il presidente dell’Honduras, Juan Orlando Hernandez , e il suo omologo del Guatemala, Jimmy Morales, hanno puntato tuttavia il dito contro chi “sfrutta la sfortuna delle persone per motivazioni politiche”.

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