La Giornata mondiale delle donne è stata celebrata per la prima volta nel 1909 negli Stati Uniti, su iniziativa del Partito socialista americano, ed è stata ufficializzata a livello internazionale nel 1911, eppure a oltre cento anni di distanza le donne di tutto il mondo devono ancora affrontare numerose sfide e combattere contro un sistema patriarcale e maschilista. Il primo 8 marzo risale al 1909, negli Stati Uniti 8 marzo, contro ogni forma di disuguaglianza, sessismo e violenza La giornata è stata riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 1977 e il suo obiettivo è quello di condannare ogni forma di disuguaglianza, sessismo e violenza nei confronti delle donne. “Per ottenere il vero sviluppo è necessario raggiungere la parità di genere. Il mondo non potrà mai raggiungere il 100 per cento dei suoi obiettivi se il 50 per cento della popolazione non può sfruttare appieno il proprio potenziale”, ha dichiarato l’ex segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon. La parità di diritti è il veicolo per raggiungere il progresso globale per creare un mondo in cui ogni donna e ragazza possano esercitare le proprie scelte, partecipare alla vita politica, ricevere un’istruzione, avere un reddito e vivere in società libere dalla violenza e dalla discriminazione. Per un mondo dove ogni donna e ragazza possano esercitare le proprie scelte. In numerosi paesi la mentalità è ancora arretrata e le prevaricazioni all’ordine del giorno (non è necessario andare molto lontano, in Italia la differenza salariale media è del 7 per cento), eppure dei segnali di cambiamento si percepiscono in tutto il mondo. Uomini afgani marciano con il burqa in solidarietà verso le donne Basti pensare agli uomini afgani che hanno marciato il 5 marzo 2017 per le strade di Kabul indossando il burqa per esprimere solidarietà alle donne che in Afghanistan godono, ancora oggi, di pochi diritti, oppure ai cittadini maschi di Turchia e Azerbaigian, che per giorni hanno manifestato per le strade di molte città indossando minigonne per protestare contro l’assassinio di una giovane ragazza turca, uccisa per essersi difesa da un tentativo di stupro.