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La festa di San Valentino tra gli animali: i più buffi rituali di corteggiamento da cui trarre spunto

Per la festa di San Valentino nella natura selvaggia i maschi di tutte le specie si fanno belli e colmano le ragazze di attenzioni, di danze, doni e gesti spavaldi Inchini, richiami, canti, danze, prove di ginnastica. Il momento del corteggiamento è, in tutte le specie, il momento in cui s’incrociano le più forti pulsioni

Per la festa di San Valentino nella natura selvaggia i maschi di tutte le specie si fanno belli e colmano le ragazze di attenzioni, di danze, doni e gesti spavaldi

Inchini, richiami, canti, danze, prove di ginnastica. Il momento del corteggiamento è, in tutte le specie, il momento in cui s’incrociano le più forti pulsioni di sopravvivenza, di vita, di morte, di istinto e di dolcezza. Ma l’esibizione di forza, lo sprezzo del pericolo nel mostrarsi incuranti dei predatori o nel mettere in atto comportamenti insoliti, non servono per strapazzare gli altri pretendenti. No. Servono tutti per fare colpo, per impressionare, per conquistare le grazie della femmina: perché è lei, in natura, a compiere la scelta finale.

È la festa di San Valentino anche in natura: la seduzione e le relazioni nel mondo animale parlano anche un po’ di noi

Così, anche gli animali si corteggiano, si fanno regali, si fanno belli, escono per un appuntamento. “Anche loro scelgono un particolare compagno – spiega a IoDonna Fabrizio Bulgarini, naturalista e responsabile biodiversità del Wwf – e in genere, si tratta del partner migliore, più forte, più abile, più sano per la riproduzione. Allora, ad esempio, il ‘regalo’ per la compagna è il cibo o un oggetto colorato, a dimostrazione di essere perfettamente capaci di procurarlo. Lo fanno uccelli come il gabbiano, il gruccione, i martin pescatori”.

 

“La seduzione e le relazioni nel mondo animale parlano anche un po’ di noi – conclude Bulgarini – anche se l’evoluzione e le dinamiche socio-culturali ci hanno portato molto oltre, i nostri comportamenti amorosi esprimono una traccia profonda, che ha molti parallelismi con altre specie”.

 

Il ragno saltatore danza ma, se non la convince, la femmina se lo mangia

Il ragnetto pavone è una specie di ragno saltatore, di piccole dimensioni (4-5 millimetri). I maschi hanno una colorazione caratterizzata dai tipici colori rosso, blu e nero, e posseggono delle estensioni addominali che possono essere ripiegate verso il basso. Sono utilizzate durante il corteggiamento, durante il quale sono dispiegate e sollevate insieme alla terza serie di zampe in una danza.
Il ragnetto pavone è una specie di ragno saltatore, di piccole dimensioni (4-5 millimetri). I maschi hanno una colorazione caratterizzata dai tipici colori rosso, blu e nero, e posseggono delle estensioni addominali che possono essere ripiegate verso il basso. Sono utilizzate durante il corteggiamento, durante il quale sono dispiegate e sollevate insieme alla terza serie di zampe in una danza.

Il maschio di ragno saltatore si avvicina alla ragnatela di una “ragazza”. La tocca, come se “bussasse”. E si mette a ballare. Tenta di impressionare le femmine con una danza lunga e coinvolgente, in cui solleva i lembi della parte posteriore del corpo (una sorta di “coda” simile a quella dei pavoni) rivelando un manto arcobaleno. Ebbene, se non si sbriga con i suoi gesti, i colori o la forma, a convincerla, sarà addirittura mangiato – da lei! Il ragno pavone costiero (Maratus speciosus) è un piccolo aracnide saltatore endemico dell’Australia. Vedere questi ragni a occhio nudo è difficile: non sono più grandi di 4-5 millimetri, dimensioni che non rendono giustizia alla loro spettacolare livrea né alle loro esibizioni, né al loro romantico coraggio suicida.

 

Le femmine di lepre europea fanno saltare i maschi fino allo sfinimento

La scelta della femmina ricade sul maschio più in forma.
La scelta della femmina ricade sul maschio più in forma.

Le femmine di lepre europea (Lepus europaeus), fertili solo per qualche ora ogni sei settimane, spiccano balzi sorprendenti per sfuggire agli ardori dei loro pretendenti: spesso la scelta della femmina ricade sul maschio più in forma e meno disposto ad arrendersi, più perseverante e dunque più… salterino.

 

Il cervo maschio urla 3.000 volte al giorno

La stagione dell’amore dei cervi coincide con l’inizio dell’autunno, periodo nel quale i maschi difendono il proprio harem di femmine. Si sfidano in vario modo: prima attraverso il bramito, il caratteristico verso cavernoso che emettono i maschi. Poi cominciano a lanciarsi minacce a distanza con gli zoccoli.
La stagione dell’amore dei cervi coincide con l’inizio dell’autunno, periodo nel quale i maschi difendono il proprio harem di femmine. Si sfidano in vario modo: prima attraverso il bramito, il caratteristico verso cavernoso che emettono i maschi. Poi cominciano a lanciarsi minacce a distanza con gli zoccoli.

Il cervo nobile (Cervus elaphus) per tener radunato il suo harem, conquistato a duro prezzo, è capace di rincorrere le femmine riottose anche per tutta la notte. Per difenderlo emette possenti bramiti, ripetendo il verso anche 3.000 volte al giorno. Inoltre questi richiami attirano le femmine single che così raggiungono il branco e vanno in calore.

 

Lo stambecco si inchina

Il periodo degli amori per gli stambecchi è a dicembre. I maschi adulti ritrovano il branco delle femmine che, dopo un periodo di gestazione da 22 a 24 settimane partoriscono i piccoli a partire dall’inizio di giugno.
Il periodo degli amori per gli stambecchi è a dicembre. I maschi adulti ritrovano il branco delle femmine che, dopo un periodo di gestazione da 22 a 24 settimane partoriscono i piccoli a partire dall’inizio di giugno.

Lo stambecco iberico maschio (Capra pyrenaica victoriae) corteggia la femmina stirandosi di fronte a lei, sollevando le zampe e quasi inchinandosi, per convincerla a voltarsi, per poterla annusare e capire se è in estro e assaggerà la sua urina come fosse buon vino. Se non verrà respinto, insisterà a seguirla, con buone probabilità di montarla.

 

Le libellule maschio tappano le femmine

Dietro a questa romantica posizione 'a cuore' tipica dell'accoppiamento delle libellule c'è un complicato gioco di incastri. Gli organi riproduttori del maschio sono situati alla base dell'addome, e non all'estremità dove si trova invece l'apertura che secerne lo sperma. Con particolari appendici a forma di pinza la afferra per la nuca invitandola a curvare la sua estremità addominale per raggiungere la posizione perfetta.
Dietro a questa romantica posizione ‘a cuore’ tipica dell’accoppiamento delle libellule c’è un complicato gioco di incastri. Gli organi riproduttori del maschio sono situati alla base dell’addome, e non all’estremità dove si trova invece l’apertura che secerne lo sperma. Con particolari appendici a forma di pinza la afferra per la nuca invitandola a curvare la sua estremità addominale per raggiungere la posizione perfetta.

Questo è già un po’ più difficile da trasporre in termini umani, ma è interessante. Ok, l’accoppiamento è avvenuto, ma i maschi di libellula (Erythromma viridulum) non perdono di vista le femmine mentre depongono le uova: vogliono assicurarsi che il loro sperma non sia sostituito da quello di qualche rivale (il loro apparato genitale lo permetterebbe); restando a volteggiare sull’acqua, i maschi rischiano di essere vittima dei predatori, ma hanno maggiori probabilità di tramandare il loro patrimonio genetico.

 

I topolini cantano serenate, ognuno la sua

Per la festa di San Valentino, abbiamo ritrovato i più curiosi e raffinati atteggiamenti degli animali: i topolini, per esempio, cantano serenate uniche.
Per la festa di San Valentino, abbiamo ritrovato i più curiosi e raffinati atteggiamenti degli animali: i topolini, per esempio, cantano serenate uniche.

Intonano vere e proprie serenate alle femmine. La scoperta dei neuroscienziati Usa (Tim Holy e Zhongseng Guo della Washington University School of Medicine del Missouri) è che i ratti producono suoni modulati simili a un dolce cinguettio con una frequenza tra i 30kHz e i 110 kHz: per poterli ascoltare con orecchio umano li hanno abbassati con il computer di 4 ottave. Nonostante il canto di corteggiamento sia un comportamento molto diffuso in natura – per esempio tra rane, insetti, uccelli – tra i mammiferi non è cosa molto frequente. Gli unici altri mammiferi abbastanza romantici da cantare per sedurre le proprie belle sono i pipistrelli, le balene e naturalmente gli esseri umani.

Il canto d’amore del topo maschio ha sillabe e parole: producono vocalizzazioni che hanno tipi differenti di sillabe – e queste sillabe tendono a comporsi in sequenze che si ripetono regolarmente. Inoltre, ciascun topolino ha il suo stile riconoscibile, così come le sue “frasi” preferite. Lo fanno solo in presenza di femmine fertili, oppure se esposti ai loro feromoni. L’unica altra (conosciuta) occasione in cui i topi cantano è quando sono cuccioli e devono richiamare l’attenzione della madre. Cosa interessantissima, le femmine di topo tendono a preferire il canto che proviene da topi maschi che non sono cresciuti assieme a loro, ovvero ricordano il canto d’amore del loro padre – o padre adottivo – e scelgono i propri partner cercando quello che più se ne discosta. Ed è un comportamento appreso e non genetico.

 

Le seppie maschio si travestono da femmine e da zebre

Della seppia sono note le capacità mimetiche e trasformiste, ma stupisce anche nel rituale del corteggiamento. La femmina varia le sue sfumature di colore, passando dallo screziato al grigio uniforme, per segnalare al maschio la sua disponibilità all’accoppiamento. Il maschio, pur di convolare a nozze, è disposto a tutto, anche a travestirsi, assumendo le sembianze femminili per passare inosservato ai maschi più grandi. I maschi possiedono poi un tentacolo particolare, l’ectocotile, che mostrano durante il corteggiamento alla femmina prescelta, una sorta di invito a nozze. Se la femmina accetta, rimane di fronte al maschio e i due animali assumono una posizione caratteristica, allacciandosi l’uno all’altro.
Della seppia sono note le capacità mimetiche e trasformiste, ma stupisce anche nel rituale del corteggiamento. La femmina varia le sue sfumature di colore, passando dallo screziato al grigio uniforme, per segnalare al maschio la sua disponibilità all’accoppiamento. Il maschio, pur di convolare a nozze, è disposto a tutto, anche a travestirsi, assumendo le sembianze femminili per passare inosservato ai maschi più grandi. I maschi possiedono poi un tentacolo particolare, l’ectocotile, che mostrano durante il corteggiamento alla femmina prescelta, una sorta di invito a nozze. Se la femmina accetta, rimane di fronte al maschio e i due animali assumono una posizione caratteristica, allacciandosi l’uno all’altro.

Sembra davvero che la femmina dia molta importanza all’intelligenza e all’intraprendenza messe in mostra dai maschi che, tra l’altro, dimostrano di valutare con attenzione la situazione prima di “provarci”. Tra le seppie, come in altri cefalopodi peraltro, i maschi più forti tengono sotto controllo un piccolo harem di femmine, impedendo ai maschi più piccoli di avvicinarsi. Ma alcuni di questi maschi ricorrono a una tecnica di corteggiamento incredibilmente sofisticata per imbucarsi e conquistare le grazie delle femmine. Sfruttando le straordinarie doti di trasformazione del loro mantello, si infilano nell’harem assumendo su metà del corpo – quella rivolta verso il maschio dominante – il disegno di una femmina. Invece, dall’altra parte – quella rivolta verso la possibile partner – riproducono uno schema di colorazione zebrato che le femmine di seppia trovano irresistibile. Si è visto che in molti casi la femmina si lascia corteggiare, per poi appartarsi con il nuovo compagno, lontano dalla vista del signore dell’harem. Aldilà dell’incredibile inganno del maschio, anche il comportamento della femmina è singolare, perché questa dovrebbe premiare il maschio più grande e forte; invece, in questo caso avviene proprio il contrario.

 

I calamari donano un pacchetto di sperma

Dopo l'accoppiamento, i calamari depongono le uova in anfratti tra gli scogli e trascorrono molto tempo a ventilarle e ripulirle fino alla loro schiusa.
Dopo l’accoppiamento, i calamari depongono le uova in anfratti tra gli scogli e trascorrono molto tempo a ventilarle e ripulirle fino alla loro schiusa.

I calamari sono più socievoli delle seppie, e non comunicano voglia sessuale solo mediante il colore della pelle. Una coppia dà il via a una danza ondeggiante, e se il maschio s’avvicina troppo, lei scappa. Il maschio la insegue e possono rincorrersi anche per un’ora, come se la femmina volesse saggiare la forza del maschio. Per accoppiarsi, i calamari non si abbracciano. Il maschio cerca di attaccare un piccolo pacchetto appiccicoso di sperma sul corpo della femmina. Mentre lo depone, si possono vedere pulsare i cromatofori. Se il pacchetto rimane attaccato, e le piace, la femmina lo mette nel suo ricettacolo seminale, completando il rituale d’accoppiamento.

 

I millepiedi massaggiano le femmine

L'organo copulatore vero e proprio, che non coincide con il pene, è costituito dai gonopodi, cioè appendici del tronco molto modificate. Nella maggior parte delle specie entrambe le zampe del settimo segmento funzionano da gonopodi. L'apertura genitale femminile si trova nel terzo segmento.
L’organo copulatore vero e proprio, che non coincide con il pene, è costituito dai gonopodi, cioè appendici del tronco molto modificate. Nella maggior parte delle specie entrambe le zampe del settimo segmento funzionano da gonopodi. L’apertura genitale femminile si trova nel terzo segmento.

I millepiedi maschi sono dotati di zampette che servono solo allo scopo di massaggiare ritmicamente l’apparato produttivo delle femmine che, a quanto pare, hanno bisogno di essere stimolate in questo modo prima della fecondazione.

 

Il pettirosso appronta il nido e porta mille bocconcini ai pulcini

Gli uccelli in genere si occupano a lungo dei figli dando loro protezione, nutrimento, calore e informazioni utili per la vita futura.
Gli uccelli in genere si occupano a lungo dei figli dando loro protezione, nutrimento, calore e informazioni utili per la vita futura.

Il maschio di pettirosso (Erithacus rubecula), oltre a localizzare il sito per il nido, a picchettare il territorio e a proteggere la femmina mentre lei costruisce il nido e poi cova le uova, concorre direttamente all’allevamento e al benessere della prole portando un migliaio di bocconcini, tra ragni e vermetti, per ogni pulcino.

 

I buceri giocano col cibo

Nei buceri di Sumatra è stato osservato un caso etologico di gioco per la conferma del legame.
Nei buceri di Sumatra è stato osservato un caso etologico di gioco per la conferma del legame.

Sono grandi uccelli dal piumaggio dai vividi colori , nativi dell’India e di Sumatra con un enorme becco curvo. Dopo aver deposto le uova nella cavità di un albero, la femmina vi si mura dentro (con fango, materiali, pagliuzze) e sta lì dentro per l’intero periodo della cova e per gran parte del tempo in cui i piccoli restano nel nido, da uno a quattro mesi. Durante questo periodo, è il maschio ad assolvere da solo il compito di nutrire la famiglia. Così, lo si può vedere appoggiato sul ramo, con la testa drizzata come a sentire meglio ciò che succede dentro, con attenzione e sollecitudine. Tiene un acino rosso nel becco delicatamente sulla punta, lo offre alla compagna che si sporge dall’unico foro, lei lo accetta prendendolo nel becco, poi lo ripassa al compagno. Lo scambio si ripete, poi lo inghiotte lui. Dopo un po’ si cala a terra e torna su con un pezzetto di frutto che offre alla compagna, si passano il boccone qualche volta e adesso è lei a mangiarlo. Si stanno baciando, stanno rafforzandoil rapporto di coppia.

 

I pavoni si fanno ispezionare gentilmente

Nonostante le variopinte code a ventaglio e il portamento regale dei maschi, tra i pavoni sono le femmine a fare il bello e il cattivo tempo quando si parla di corteggiamento.
Nonostante le variopinte code a ventaglio e il portamento regale dei maschi, tra i pavoni sono le femmine a fare il bello e il cattivo tempo quando si parla di corteggiamento.

Le femmine scelgono i maschi, ma anche i maschi devono operare una cernita. Non tutte le femmine che entrano nell’arena d’un maschio decidono di accoppiarsi con lui, i maschi non devono perdere troppo tempo con femmine non interessate. Il corteggiamento del pavone è un esempio di gentile tipo di verifica. Quando una femmina si avvicina a un maschio, questi si gira, voltandole le terga, mostrando cioè la parte non decorata della coda. Prima di accoppiarsi, la femmina deve aggirare il maschio e porsi di fronte a lui: una verifica per mezzo della quale il maschio esamina il grado di interesse della femmina. Una femmina che non si prende la briga di aggirare il maschio non è interessata ad esaminare il suo vessillo di penne e quindi probabilmente non è neanche interessata ad accoppiarsi.

 

I maschi di xiphophorus fanno luccicare la coda

Originario dell'America Centrale e del Messico, abita fiumi dalla rapida corrente, prevalentemente nelle zone tranquille ricche di piante acquatiche o sotto la vegetazione che si sporge dagli argini.
Originario dell’America Centrale e del Messico, abita fiumi dalla rapida corrente, prevalentemente nelle zone tranquille ricche di piante acquatiche o sotto la vegetazione che si sporge dagli argini.

Le femmine del pesce Xyphophorus multilineatus hanno un debole per i maschi dalla coda luccicante. Quelli più brillanti sono quelli con la maggior probabilità di successo eludendo anche la minaccia dei predatori, che non sono in grado di vedere i raggi ultravioletti. i maschi di questa specie sono riusciti a dire alle loro mogli “guardami, sono il migliore” senza esporsi a troppi rischi.

 

I cebi si guardano negli occhi

Il cebo dai cornetti è una scimmia della grandezza di un gatto che vive nell'America del Sud. Hanno un comportamento sessuale molto particolare, fatto di mille smorfie, insistenti toccatine, vocalizzazioni struggenti e… sguardi.
Il cebo dai cornetti è una scimmia della grandezza di un gatto che vive nell’America del Sud. Hanno un comportamento sessuale molto particolare, fatto di mille smorfie, insistenti toccatine, vocalizzazioni struggenti e… sguardi.

La femmina stuzzica insistentemente il maschio, lo segue e lo importuna mentre lui, per giorni e giorni, rifiuta infastidito le sue avances. Lei emette gridolini lamentosi, tira le labbra, s’avvicina al maschio e lo tocca con le labbra o con la mano in vari punti del corpo e del muso, lo fissa intensamente negli occhi, gli va accanto, gli dà una zampata veloce e fugge via, fermandosi poi più in là per vedere che succede. Alla fine fra i due si stabilisce l’intesa e distacchi e riavvicinamenti si alternano in concorde equilibrio. Si guardano, di nuovo, anche lei lo fissa. Poi uno si avvicina all’altro per subito correre via e farsi seguire. Spesso accade che con la mano si accarezzino il petto fino a quando non decidono di fare l’amore. Durante l’atto, se le sta dietro, immancabilmente lei si volta e i due si guardano negli occhi, ma capita anche che i due siano faccia a faccia. Nell’habitat brasiliano, quando il maschio monta la femmina non è facile trovare un ramo che non oscilli, talvolta sembra che stiano giocando e capita che i piccoli li raggiungano per fare le loro acrobazie! La femmina, da vera trapezista, nonostante sia necessario tenersi forte con le quattro zampe e la coda, non rinuncia a guardare il suo cebo negli occhi.

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