Australia e Tuvalu confermano l’intenzione di adottare il primo trattato al mondo che concede asilo climatico. Ma c’è ancora un ostacolo da superare.
La raccolta dei RAEE cresce, ma c’è ancora da fare
12 mila tonnellate di rifiuti raccolte grazie al sistema “uno contro uno”. Una crescita complessiva del 6% rispetto al 2010. Ma c’è ancora molto da fare.
I numeri sembrano essere confortanti. Lo
confermano i dati raccolti dai tre maggiori Consorzi Nazionali di
Recupero e Riciclo degli Elettrodomestici e delle apparecchiature
elettriche.
Secondo Ecodom, ad esempio, sono
86.400 le tonnellate tra frigoriferi, lavatrici e
lavastoviglie recuperate ed avviate al riciclo, da
cui sono stati ricavati migliaia di tonnellate di
materie prime seconde, come ferro, alluminio, rame e
plastica.
Anche Ecolamp (Consorzio per il Recupero e
lo Smaltimento delle apparecchiature di Illuminazione) sorride e
punta per quest’anno a raccogliere 1.500 tonnellate di
sorgenti luminose esauste, circa 200 in più del 2010.
Numeri che corrispondono a 110 milioni di lampade a risparmio
energetico avviate al corretto riciclo.
Noi e l’Europa. Due velocità
L’Europa preme però sull’acceleratore: il Parlamento europeo ha da poco
approvato la nuova normativa sui RAEE: entro il
2016 si dovranno raccogliere 45 tonnellate di rifiuti per
ogni 100 tonnellate immesse sul mercato nei tre anni
precedenti. Numeri importanti. Soprattutto per il
nostro Paese.
Secondo una ricerca Ipsos, pubblicata nel
2011, il vero problema è rappresentato
proprio dalla raccolta. Il nostro Paese si trova
infatti al penultimo posto nella raccolta dei
rifiuti elettronici (per kg/abitante), subito dopo la Slovenia e
prima della Polonia.
Risultati dovuti dalla scarsa informazione: molti
italiani (il 21%) infatti non sanno cosa sia
un’isola ecologica o non ne hanno mai utilizzata una
(24%)! Il 58% dei grandi elettrodomestici dismessi dai consumatori
non è ritirato dai rivenditori, mentre nel caso dei piccoli
elettrodomestici la percentuale sale fino all’88%.
Cosa fare se
Dal 18 giugno 2010 è entrato in vigore il Decreto
ministeriale “uno contro uno”, che impone ai negozianti il
ritiro gratuito di
un’apparecchiatura elettrica vecchia, al momento dell’acquisto di
una nuova di equivalente funzionalità:
dobbiamo acquistare un nuovo lettore o una lavastoviglie? Il
negoziante è obbligato a ritirare il vecchio apparecchio e ad
occuparsi del corretto smaltimento.
Il sistema di raccolta attraverso i negozi ha
portato in un anno e mezzo al recupero di 16 mila tonnellate di
rifiuti elettronici: “Il contributo degli esercizi commerciali
nella raccolta dei RAEE è stato importante”, ha dichiarato
Walter Camarda, presidente di Ecolight.
La nota dolente viene dall’elettronica
di consumo composta da telefonini, apparecchiature
hi-tech, frullatori e giochi elettronici: “Questi RAEE,
classificati come R4, rappresentano meno del 2% di quanto
è stato raccolto attraverso il sistema dell’uno
contro uno”, conclude Camarda.
Le buone notizie
Secondo quanto riporta Ecodom, grazie al processo di
trattamento e riciclo realizzato dagli impianti di
smaltimento, sono 1.671.000 le tonnellate di CO2 non
immesse nell’atmosfera: un effetto equivalente a quello che darebbe
in un anno un bosco grande come l’intera provincia di Milano.
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