Con un accordo unico nel suo genere, raggiunto fuori dalle aule dei tribunali, il Canada riconosce agli aborigeni la sovranità delle isole Haida Gwaii.
A Roma due balene imbrigliate nella plastica, il monito contro la più grande minaccia per i nostri mari
Secondo una ricerca di Greenpeace la maggior parte della plastica ritrovata sulle spiagge italiane è targata Coca Cola, San Benedetto, Ferrero, Nestlé, Haribo e Unilever.
Attivisti di Greenpeace hanno montato in pieno centro a Roma, di fronte al Pantheon, una riproduzione a grandezza naturale di due balene alte 6 e 3 metri che emergono da un mare invaso da rifiuti in plastica monouso, per denunciare come i nostri mari siano in grave pericolo a causa dell’uso smodato di plastica usa e getta e dell’inquinamento che ne deriva. L’evento arriva a pochi giorni dall’esposizione di una balena gigante alla Triennale di Burges per sensibilizzare contro il pericolo che la plastica rappresenta per i nostri mari.
La protesta di Greenpeace
La protesta di Greenpeace è stata organizzata in concomitanza del lancio del rapporto “Stessa spiaggia, stessa plastica” secondo cui l’80 per cento degli imballaggi e contenitori in plastica raccolti sulle spiagge italiane, in cui è possibile identificare i marchi di appartenenza, è riconducibile a Coca Cola, San Benedetto, Ferrero, Nestlé, Haribo e Unilever. “Aziende come Coca Cola, San Benedetto, Ferrero, Nestlé, Haribo e Unilever continuano a fare enormi profitti grazie alla crescente produzione di plastica monouso, pur essendo perfettamente a conoscenza del fatto che è impossibile riciclarla tutta”, ha detto Giuseppe Ungherese, responsabile Campagna Inquinamento di Greenpeace Italia. “È necessario che i grandi marchi si assumano le proprie responsabilità di fronte a questo grave inquinamento, partendo dalla riduzione dei quantitativi di plastica usa e getta immessi sul mercato”.
Un catalogo per identificare la plastica sulle spiagge
Greenpeace e i suoi volontari hanno censito tra maggio e giugno la plastica trovata in sette spiagge italiane – Bari, Napoli, Trieste, Palermo, Fiumicino, Chioggia e Parco Regionale di San Rossore.
Tutta la plastica raccolta sulle spiagge è stata catalogata per categoria merceologica (imballaggi per alimenti, igiene domestica o personale), tipologia di plastica (polimero) e, se possibile, marchio di appartenenza. Un’operazione condotta seguendo il protocollo del Brand Audit, messo a punto dalla coalizione Break Free From Plastic e replicato su scala globale dalle organizzazioni che ne fanno parte.
I risultati, seppur limitati ad un numero ristretto di spiagge, evidenziano come la plastica rappresenti la tipologia di rifiuto più presente sia in ambienti fortemente antropizzati sia in aree protette. Il censimento ha rilevato particolari criticità sia a Bari, dove sulla spiaggia cittadina di Pane e Pomodoro sono stati raccolti 1200 litri di polistirolo, circa il 65 per cento del volume totale di tutti i rifiuti in plastica raccolti; sia sulla spiaggia situata in prossimità della foce del fiume Serchio, all’interno del Parco Regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli in provincia di Lucca, dove sono stati raccolti più di 4700 litri di plastica, circa il 60 per cento del volume totale di rifiuti raccolti.
Azienda | Percentuale imballaggi (%) |
---|---|
Coca Cola Company | 30,9 |
San Benedetto | 20,2 |
Ferrero | 10,0 |
Nestlé | 8,6 |
Haribo | 4,6 |
Unilever | 3,9 |
Danone | 3,0 |
Eurospin | 2,8 |
Ferrarelle | 2,8 |
Mondelez | 2,3 |
Di tutti i rifiuti in plastica raccolti, i contenitori e gli imballaggi per alimenti e bevande sono i più abbondanti (circa il 90 per cento del totale) e costituiti dai polimeri comunemente utilizzati per produrre gli imballaggi: polipropilene (Pp), polietilene ad alta densità (Hd-Pe) e bassa densità (Ld-Pe), il polietilene tereftalato (Pet) e polistirolo.
Scopri LifeGate PlasticLess, un mare di idee contro un oceano di plastica
Plastic Radar, un’iniziativa per segnalare la plastica in mare
Attraverso il sito plasticradar.greenpeace.it sarà possibile consultare i risultati e scoprire quali sono le tipologie di imballaggi più comuni nei mari italiani, a quali categorie merceologiche appartengono, se sono in plastica usa e getta o multiuso e da quali mari italiani arriva il maggior numero di segnalazioni.
Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Sabato 20 aprile Torino ha celebrato la Giornata della Terra. A raccontare l’evento sono gli studenti di NextJournalist, il progetto LifeGate rivolto ai giornalisti del futuro.
La centrale termoelettrica di Monfalcone sarà smantellata. Ma Legambiente critica il progetto di riconversione: “È in linea con la tradizione fossile”.
L’amministrazione americana sceglie di proteggere l’Alaska dall’espansione dell’industria petrolifera e mineraria.
Fare pressione sui governi affinché si arrivi ad una diminuzione del 60 per cento entro il 2040 è l’imperativo della Giornata della Terra, giunta oggi alla 54esima edizione.
L’uso dei sottoprodotti dell’agricoltura nei mangimi animali può permettere un risparmio ecologico e una via diversa per l’ecosostenibilità ambientale.
Torna il 19 e 20 aprile lo sciopero globale per il clima, che in Italia vede coinvolte 25 città. Giovani in piazza anche per Gaza.
I lavori del ponte sullo stretto di Messina dovrebbero iniziare a dicembre 2024 e concludersi nel 2032. Ma i cittadini si ribellano.
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente ha imposto di rimuovere quasi del tutto alcuni Pfas dall’acqua potabile negli Stati Uniti.