Investimenti sostenibili

“Quello che conta”, Banca d’Italia ci insegna l’abc della finanza

Nel nostro Paese l’educazione finanziaria scarseggia persino tra lavoratori autonomi e imprenditori. Banca d’Italia risponde, spiegando “Quello che conta”.

L’annuncio è arrivato martedì 10 aprile, in diretta dal Salone del Risparmio di Milano: Banca d’Italia lancia un nuovo sito interamente dedicato all’educazione finanziaria. Una scelta importante, che si pone due obiettivi principali. Da un lato, cercare di alfabetizzare gli italiani su una serie di concetti-base relativi alla gestione del denaro e dei risparmi, che entrano a più riprese nella vita quotidiana ma spesso sono oggetto di fraintendimenti ed errori. Dall’altro lato, quello di fare rete, mappando tutte le iniziative di formazione e sensibilizzazione che sono già attive sul nostro territorio e che proprio nel sito troveranno un’importante vetrina. Il portale si chiama “Quello che conta” ed è ufficialmente online da lunedì 16 aprile.

Leggi anche: I giovani italiani risparmiano, ma faticano con le basi dell’economia

Serve un’educazione finanziaria su misura per le persone

“È importante, a seconda delle categorie, provare a disegnare dei percorsi che facciano capire e che raccolgano le esigenze”, ha annunciato in anteprima a Radio 24 Magda Bianco, titolare del Servizio Tutela dei clienti e antiriciclaggio di Banca d’Italia. Sempre più spesso, ha continuato, ci troviamo a cliccare per accettazione o a firmare documenti senza aver capito esattamente cosa stiamo facendo e quali saranno le conseguenze future. Ma è assolutamente necessario invertire quest’abitudine, tanto più perché la durata della vita si allunga e, per contro, cala la quantità di risorse che siamo in grado di accantonare. Sapere dove vanno a finire i nostri risparmi, come tutelarli e farli rendere al meglio diventa quindi la chiave per assicurarci un futuro più sereno.

https://youtu.be/M6SjBvk8ScU”

“Quello che conta” in ogni momento della vita

L’architettura del portale si articola su tutte le “prime volte” di un percorso di vita: i primi soldi ricevuti in regalo o guadagnati, l’inizio di un lavoro stabile, l’acquisto della casa in cui vivere, la scelta di convivere e creare una famiglia, l’arrivo dei figli e, infine, l’età della pensione. Per ciascuno di questi momenti, “Quello che conta” offre consigli, indicazioni pratiche e un elenco dettagliato di tutti gli strumenti bancari e finanziari, assicurativi e previdenziali che si possono impiegare per gestire al meglio il proprio denaro ed evitare brutte sorprese.

Banca d'Italia
La sede di Trieste di Banca d’Italia © Wikimedia Commons

Gli italiani “bocciati” in materia di educazione finanziaria

Attualmente è in fase di consultazione la strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale elaborata dall’apposito comitato. Una strategia che diventa sempre più urgente al moltiplicarsi dei campanelli d’allarme sulle scarse competenze degli italiani su questi temi.

Ultima in ordine di tempo, l’indagine Iacofi (Indagine sull’Alfabetizzazione e le Competenze Finanziarie degli Italiani) condotta a inizio 2017 dalla Banca d’Italia. Poco più del 30 per cento degli italiani conosce i concetti economici di base, a fronte di una media Ocse del 62 per cento; simile la percentuale di chi dimostra comportamenti adeguati e oculati (anche in questo caso, la media Ocse ci supera di oltre 20 punti percentuali). Gli italiani se la cavano un po’ meglio quando si parla di orientamento al lungo periodo.

Leggi anche: L’abc della finanza sostenibile

Le fasce che risultano più vulnerabili sono quelle di persone a basso reddito, anziane e con poca istruzione formale; in controtendenza rispetto agli altri paesi, risultano meno competenti le donne, anche quelle giovani. Sorprendentemente, hanno poca confidenza con la finanza anche lavoratori autonomi e piccoli imprenditori.

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati