Se non si fa qualcosa per proteggere le tigri di Sumatra, queste potrebbero presto sparire come successo in passato per altre sottospecie di tigre come quella di Giava (estinta a metà degli anni ’70) o di Bali (estinta nel 1937). Lee Poston, direttore delle relazioni con i media del Wwf, ha scritto un editoriale pubblicato dalla Cnn che mette in guardia da una situazione che, ad oggi, lascia poche speranze. Nel 1978 mille tigri di Sumatra vivevano sull’isola indonesiana. Oggi, a causa di deforestazione e bracconaggio, il numero di esemplari è crollato a circa 400. Quella che una volta era un’isola rigogliosa ha perso più della metà della sua copertura forestale dal 1985. Secondo Traffic, la rete di monitoraggio sul commercio della fauna selvatica che fa capo al Wwf e all’Unione mondiale per la conservazione della natura, i bracconieri uccidono almeno 40 tigri di Sumatra all’anno e questo crimine sta diventando sempre più facile proprio a causa della riduzione del loro habitat naturale. Riduzione che spesso porta a situazioni di contatto tra le tigri e gli esseri umani e quindi a episodi di violenza per necessità. Va aggiunto che uccidere una tigre non è complicato. Basta avere un po’ di dimestichezza nella costruzione e nel posizionamento di trappole, come ha dimostrato Philippe Cousteau nel programma di otto puntate Expedition: Sumatra in onda sulla Cnn che porta lo spettatore alla scoperta delle foreste indonesiane e degli animali che ancora le popolano. In ogni caso salvare la tigre di Sumatra sembra ancora possibile attraverso l’utilizzo di trappole fotografiche, metodi per censire il numero di esemplari e altri strumenti scientifici a disposizione del Wwf. In particolare le trappole fotografiche sono molto efficaci perché aiutano i ricercatori a identificare le tigri in base alle strisce che, come per le impronte digitali degli esseri umani, sono diverse per ogni esemplare. Un’altra soluzione utile potrebbe arrivare dal governo indonesiano. Si tratterebbe di ritirare le concessioni per la deforestazione in aree che in passato sono state habitat ideale per le tigri e altri animali e sviluppare progetti di conservazione. Una di queste aree è quella che circonda il parco nazionale di Bukit Tigapuluh, anche nota come 30 hills (30 colline), per cui è stata lanciata una petizione su change.org per chiederne il cambiamento della sua destinazione d’uso e trasformarla in zona protetta.