L’auto elettrica – non i catorcetti sperimentali visti finora, ma l’ultimate warrior delle auto elettriche – avanza, verso le nostre strade, anno dopo anno, un passo dopo l’altro. 2003. Viene fondata la Tesla Motors. Tra i finanziatori, Sergey Brin e Larry Page di Google, ed Elon Musk, patron di eBay. 2008. Entra in produzione, quasi per acclamazione, la Tesla Roadster, una splendida spider prenotata dai più noti nomi di Hollywood e dai nuovi tycoon di internet. Una freccia con prestazioni paragonabili a una Porsche, filante come una pantera, desiderabile come una fuoriserie ma a zero emissioni. L’intera produzione del primo anno è sold out in breve tempo. 2009. Durante la bancarotta controllata di General Motors, Toyota acquisisce il controllo dello stabilimento di Freemont, California, aperto insieme proprio da GM e Toyota nel 1984 per fabbricare alcuni modelli coprogettati (la Pontiac Vibe e la Toyota Matrix). Stabilimento che però sembra una zavorra per il costruttore nipponico: troppa la capacità rispetto alle esigenze produttive Toyota in America. Marzo 2010. Lo stabilimento automobilistico viene rilevato dalla Tesla. Se la fabbrica era troppo grande per la Toyota, lo sembrerebbe ancor di più per il piccolo outsider della Silicon Valley. Invece, contestualmente, le due Case siglano un accordo di cooperazione per lo sviluppo comune di veicoli elettrici – da commercializzare anche con il marchio Toyota. Luglio 2010. Ecco l’annuncio della prima vettura sviluppata congiuntamente da Toyota e Tesla: una RAV4 elettrica. Un primo prototipo è già in fase di sperimentazione. Per la fine dell’anno la Tesla conta di poter consegnare una piccola flotta di prototipi a Toyota per l’avvio di una serie di test. La RAV4 elettrica dovrebbe arrivare sul mercato statunitense entro il 2012.