Nel tempo l’agopuntura ha mantenuto intatto il suo spirito, ma si è continuamente arricchita grazie alla scoperta di nuovi punti e ai suggerimenti che arrivano dalla medicina occidentale. In passato, infatti, erano frequenti i casi d’infezione procurati da aghi non sterilizzati o da applicazioni improprie. Pratiche cadute in disuso con l’acquisizione delle più elementari norme igieniche. Oggi infatti si ricorre ad aghi monouso in acciaio. Circa 2.500 anni fa, l’agopuntura poteva contare solo su 160 punti, mentre oggi sono più di 350 quelli riconosciuti ufficialmente. Un accrescimento dovuto agli studi fatti nei secoli dai medici più preparati, che indica il continuo perfezionamento a cui è sottoposta questa tecnica. Per chiunque desideri mantenersi aggiornato, la Cina resta una fonte insostituibile di idee. Pur conoscendo il lavoro attuato dai ricercatori occidentali, è nella lettura di riviste specializzate cinesi, che trovo suggerimenti per nuove applicazioni. Liu Qin Medico agopuntore