I filamenti della ragnatela sono una treccia di cavi molto complessi, spesso ricoperti di minute gocce di colla per trattenere le prede. La grande ragnatela circolare, che spesso possiamo vedere per esempio nei nostri boschi, è solo una delle forme possibili. Alcuni ragni la realizzano a lenzuolo, a sacco, altri a imbuto. Alcune specie la usano come un sensore che trasmette le vibrazioni degli insetti di passaggio nelle vicinanze. Non sempre i ragni usano la tela per cacciare, però tutti la impiegano a scopo protettivo, per foderare le uova. O la utilizzano come fune di sicurezza durante le arrampicate su rocce e piante. Elasticità della tela La tela del ragno è molto elastica, può essere allungata del 30-40% prima che si spezzi. Per fare un paragone con un materiale considerato tra i più elastici alle deformazioni cioè l’acciaio, basterà dire che quest’ultimo può essere allungato solo dell’8% prima della rottura e il nylon del 20%. Dimensioni e robustezza della tela Il diametro medio di un filo componente una tela circolare è circa 0,15 micron. Pertanto possiamo vedere le ragnatele solo grazie al riflesso del sole sulle sete. La robustezza (forza) di ciascun materiale è misurata in un’unità di misura chiamata dernier (1 dernier = 1 grammo per 9000 metri). La seta di un ragno ha una robustezza che va da cinque a otto dernier. Ciò significa che una seta di ragno si spezza sotto il proprio peso se ha una lunghezza che, a seconda della specie che l’ha tessuta, va da 45 a 72 chilometri. Materiali con una simile caratteristica sono nylon e vetro (il ferro ha un dernier pari circa a tre). Qual’è la composizione chimica delle ragnatele? Sembrerà strano ma esse sono composte per circa il 50% da una catena proteinica. A loro volta le proteine sono formate da aminoacidi, principalmente glicina, alanina e serina, e ciascun tipo di tela ha la propria struttura aminoacidica. In definitiva, non sono altro che proteine. La restante parte delle sete è composta da pirolidina, potassio idrogeno fosfato e potassio nitrato. La prima ha proprietà fortemente igroscopiche, il potassio idrogeno fosfato abbassa il pH della tela ad un livello acido e il potassio nitrato è un forte antibatterico. Grazie a queste tre componenti la ragnatela, pur essendo proteica, non viene attaccata da batteri e funghi. Utilizzo delle ragnatele da parte degli uomini Nel corso dei secoli, gli esseri umani hanno fatto usi diversi delle ragnatele. Gli abitanti della Polinesia le usavano nelle loro canne da pesca. Nelle Nuove Ebridi le tele erano utilizzate come reti per trasportare le punte delle lance. In Nuova Guinea le ragnatele servivano da copricapo in caso di pioggia. Nel corso della prima guerra mondiale le sete erano utilizzate per la costruzione di anemometri. Queste qualità così particolari spingono gli scienziati e la ricerca a studiarne le diverse applicazioni in ogni campo della vita umana: dai ponti ai giubbotti antiproiettili.