Circuit breaker labs, quando i rifiuti elettronici si trasformano in gioielli

Oltre al design moderno ed ecologico, i gioielli di Circuit breaker labs presentano una valida soluzione al problema dei rifiuti elettrici ed elettronici.

Nell’era delle apparecchiature digitali i rifiuti elettrici ed elettronici, conosciuti anche come Raee, sono diventati una delle più grandi minacce per l’ambiente. Per questo l’artigiana statunitense Amanda Preske ha deciso di dare una seconda vita a questi oggetti riutilizzandoli nella creazione dei suoi gioielli.

Il progetto Circuit breaker labs è nato per caso quando la sua fondatrice, intenta ad aiutare il fratello nella riparazione di un vecchio computer, è rimasta affascinata dalle componenti elettroniche nascoste al suo interno. Così ha deciso di riciclarle e trasformarle nell’elemento principale delle sue creazioni.

circuiti elettronici usati da circuit breaker labs
L’arte di realizzare bijoux con i circuiti elettronici viene definita “geek jewellery” © Samuel Taft/Getty Images

I gioielli ecologici di Circuit breaker labs

Con circuiti di vecchi computer, telefoni cellulari, calcolatrici e monitor recuperati dalle discariche Amanda Preske dà vita a gioielli e accessori come anelli, collane, orecchini, bracciali, spille, portachiavi e molto altro.

Attraverso un processo di lavorazione a mano le componenti elettroniche, precedentemente pulite, vengono posizionate all’interno di un pattern vintage o realizzato con argento riciclato. Il tutto viene poi rifinito con resina epossidica la cui lucentezza risalta la struttura del circuito sottostante ricordando l’effetto di una pietra preziosa.

Un’iniziativa che fa bene all’ambiente e alle persone

Lo smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici è nella lista nera delle pratiche più impattanti a livello ambientale e non solo. I materiali di cui sono costituiti, tra cui piombo, mercurio e cadmio, sono altamente tossici anche per la salute umana perché danneggiano il sistema epatico, renale, lo sviluppo mentale e sono causa di malattie come il cancro.

rifiuti raee
La tossicità dei rifiuti Raee è molto elevata © Peter Essick/Getty Images

Per sensibilizzare riguardo a questa tematica sono intervenute anche le autorità politiche. Già dal 2012, infatti, è in vigore una direttiva europea, ripresa a livello nazionale all’interno del decreto legislativo 49/2014, che stabilisce la necessità di ridurre i Raee attraverso iniziative di riciclo e recupero, proprio come quella intrapresa da Circuit breaker labs, in grado di dare nuova vita a oggetti decisamente impattanti.

Immagine di copertina: una collana con orecchini in pendant. ©www.circuitbreakerlabs.com

Siamo anche su WhatsApp. Segui il canale ufficiale LifeGate per restare aggiornata, aggiornato sulle ultime notizie e sulle nostre attività.

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 4.0 Internazionale.

Articoli correlati
Socially made in Italy, quando l’alta moda italiana è fatta a mano dalle detenute

Socially made in Italy è una comunità che tra etica, moda e diritti umani vede protagonisti i marchi dell’alta moda e le cooperative sociali che si occupano d’inserimento lavorativo con l’obiettivo di valorizzare il lavoro artigianale delle detenute all’interno di undici carceri femminili italiane. Cos’è Socially made in Italy Progetto della cooperativa sociale Alice che si occupa di formazione

Cangiari, il primo marchio italiano di alta moda etica è made in Calabria

Con una filiera produttiva etica al cento per cento, valorizzando il lavoro artigiano e difendendo la legalità in Calabria, il marchio Cangiari ha dato nuova vita all’antica tradizione della tessitura portandola a sfilare in tutto il mondo. È stato selezionato dall’Associazione per il disegno industriale (Adi) all’interno dell’Index 2016 tra i migliori progetti di design per il sociale.