“La mente si fa materia, non per magia ma nel normale lavoro di cinquanta bilioni di cellule corporee. Non vi è stato d’animo, neanche il più sottile, che non sia registrato dal vostro cuore e, nello stesso tempo, dai vostri polmoni, reni, stomaco e intestino. Questi organi partecipano alla vostra vita mentale proprio come il vostro cervello. Tutto ciò che la mente può concepire è proiettato su uno schermo tridimensionale che chiamiamo corpo. In realtà non abbiamo un corpo e una mente ma un corpomente, un’unica rete di intelligenza integrata che esprime ogni minima intuizione, ogni cambiamento nella configurazione di un aminoacido, ogni vibrazione di un elettrone…” Così si esprime Deepak Chopra, il famoso medico indiano nel suo libro “La mia via al benessere”. Suggestivo, si potrebbe concludere. Ma la scienza medica che ne dice? La scienza medica arranca faticosamente, tra resistenze e cautele, slanci e reticenze. Da un lato partorisce nuove branche, come la psico-neuro-immunologia che sta rivoluzionando dall’interno gli schemi riduzionisti della medicina del secolo scorso. Dall’altro, nei suoi ospedali e ambulatori continua ostinatamente a ignorare l’esistenza della coscienza ed il ruolo delle emozioni e della mente nella genesi delle malattie e nel processo di guarigione. Sembrano tutti d’accordo, medico e paziente, a cercare le cause della malattia nel corpo e le risorse per la cura unicamente nei farmaci. Eppure la fisica moderna ci insegna che tutto l’universo è parte di una continuità. Tutte le cose dell’universo non sono separate le une dalle altre più di quanto non lo siano i diversi motivi decorativi di un tappeto. Agli scienziati che indagano la materia, essa non appare separata dalla coscienza, la quale sembra essere solo una forma piu’ sottile di materia. Ai ricercatori spirituali che esplorano le dimensioni della coscienza, ogni cellula del corpo svela l’intero cosmo. Agli studiosi dell’esperienza interiore l’emergere di una “coscienza dell’unità” appare un dato ormai incontrovertibile. Un contributo straordinario all’affermarsi di una nuova visione unitaria… Un contributo straordinario all’affermarsi di una nuova visione unitaria è stato fornito dalle scoperte della scienziata Candance Pert e dei suoi colleghi del National Institute of Mental Health: negli anni ’70 e ’80 hanno svelato i meccanismi fino ad allora sconosciuti mediante i quali la rete psicosomatica che connette l’organismo intero unifica i diversi sistemi di trasduzione mente-corpo. La Pert, che tra l’altro scoprì le endorfine, cioè le sostanze prodotte dal nostro stesso organismo responsabili degli stati di benessere e di pace interiore, arrivò a dimostrare che i neuropeptidi, cioè le sostanze responsabili dell’attività mentale non sono prodotte solo dai neuroni cerebrali ma anche dalle cellule del sistema nervoso autonomo, dei sistemi immunitario e endocrino. Dimostrò, in una parola, che: la mente è nel corpo. Non solo, dimostrò anche che la comunicazione mente-cellula è un processo dinamico e vibratorio che segue, in senso metaforico, gli stessi rituali che si celebrano tra amante ed amata. Le cose vanno più o meno così: come l’amante canta la serenata e l’amata, se è d’accordo, apre la finestra e getta la treccia, la molecola messaggera quando arriva in prossimità della membrana cellulare incomincia a vibrare, intona la sua melodia, il recettore sulla membrana a sua volta vibra, intona la sua melodia. Quando le due melodie entrano in risonanza, il recettore trasmette il messaggio ricevuto all’interno della cellula scatenando una serie di reazioni biochimiche a catena quali: produzione di nuove proteine, riproduzione cellulare, regolazione di canali ionici, e così via. Ecco allora cosa succede in realtà quando osserviamo organismi che funzionano: assistiamo ad una melodia suonata da un orchestra nella quale i vari componenti funzionano naturalmente e spontaneamente insieme, in armonia con il tutto… L’appuntamento è per il Convegno di LifeGate Clinica Olistica, sabato 1 ottobre a Milano. Pier Luigi Lattuada Medico-psicoterapeuta Direttore Lifegate Clinica Olistica articolo pubblicato su LifeGate magazine n.24