È il numero massimo di contrazioni che il nostro cuore riesce a compiere in un minuto. Per fare un paragone comune si potrebbe dire che la Frequenza Cardiaca Massima è equivalente al numero massimo di giri che il nostro motore “cuore” è in grado di sostenere. Ma perché è importante la Frequenza Cardiaca Massima? Essa influenza la quantità di massima sangue, in litri al minuto, che il nostro muscolo cardiaco riesce a far circolare nel nostro corpo, quindi alle sostanze nutritizie che riesce a far arrivare alle cellule e le sostanze di rifiuto che riesce ad allontanare da esse. Influenza direttamente la quantità di ossigeno che siamo in grado di trasportare alle cellule. La Frequenza Cardiaca Massima è estremamente individuale ed è influenzata da fattori come il tipo di allenamento praticato. L’unico modo per rilevare la FCM effettiva è eseguire uno sforzo al massimo delle proprie possibilità, in laboratorio; l’alternativa è quella di affidarci alla FCMT che pur avendo un margine di errore, discostandosi di un poco da quella reale, ci consente di evitare prove di laboratorio. Spesso valori percentuali di questa FCMT vengono presi come riferimento per effettuare degli allenamenti atti a migliorare il rendimento. È diventato comune per coloro che si allenano utilizzando un cardiofrequenzimetro quantificare l’entità dello sforzo in pulsazioni al minuto o meglio ancora come percentuale relativa alla Frequenza Cardiaca Massima Teorica. Per coloro che intendono iniziare degli allenamenti aerobici controllati è consigliato di non superare 85% della FCMT, e per effettuare allenamenti che siano efficaci di non scendere al di sotto del 55 – 60%. Poiché si è notato che esiste una stretta relazione tra età e FCM, per convenzione il calcolo della FCMT viene effettuato sottraendo a 220 l’età del soggetto. FCMT = 220 – età Ad esempio per un uomo di 41 anni la FCMT si calcola : (220 – 41) = 179 puls/min = FCMT Per calcolare la percentuale relativa, ad esempio l’85% : (179 / 100) * 85 = 152 puls/min = 85% di FCMT Emanuele Oliva