Fragments of extinction: come suona la natura che sta scomparendo

Il progetto Fragments of extinction del ricercatore e compositore David Monacchi registra i suoni della natura incontaminata, prima che sia troppo tardi.

Quante e quali sono le specie naturali in via d’estinzione? Le proiezioni dell’International Union for Conservation of Nature (IUCN) indicano che metà delle specie originali del Pianeta sarà estinta entro la fine di questo secolo.

Per questo motivo David Monacchi, ricercatore, compositore, sound artist marchigiano e docente di musica elettroacustica al Conservatorio G. Rossini di Pesaro, ha deciso di avviare Fragment of extinction, progetto di sound-art environmental che ha l’obiettivo di registrare sul campo ambienti sonori naturali prima che sia troppo tardi e che quei suoni della natura si perdano per sempre.

La prima volta che David Monacchi ha sperimentato la registrazione di paesaggi sonori è stato nel lontano 2002: partito con una missione di Greenpeace, la sua prima destinazione (e registrazione) è stata la foresta amazzonica. Negli anni le registrazioni sono aumentate e le spedizioni insieme al suo staff lo hanno portato in giro per il mondo ad esplorare i rumori, i suoni e fissare in un grande archivio le registrazioni in alta definizione del patrimonio bio acustico delle ultime aree incontaminate della Terra e della foresta pluviale: Amazzonia, Africa e Borneo. 

Perché proprio queste tre aree

Le aree in cui il progetto è approdato sono la foresta amazzonica, l’Africa nel 2008, il Borneo tra il 2010 e il 2012 e l’Ecuador nel 2014.

Fragments of extiction: David Monacchi registra i suoni della natura.
Le registrazioni di Fragments of extinction sono registrazioni in 3D: più di trentotto microfoni posizionati in punti strategici dell’habitat naturale per cogliere ogni singolo suono.

Come si legge sul sito ufficiale del progetto, nelle aree scelte: “I cicli circadiani sono regolari e uniformi (equatore). L’ordine e l’equilibrio di questi ecosistemi è sorprendentemente evidente nel loro comportamento sonoro. Qui ci sono, poi, gli ecosistemi più fragili, in cui il tasso di estinzione è più elevato”.

Infine in queste aree la biodiversità è particolarmente elevata e, contemporaneamente, vergine, così da offrire vere e proprie “polifonie primordiali”. I suoni sono prodotti da centinaia di specie di insetti, anfibi, uccelli e mammiferi che vocalizzano ordinatamente. E “la complessa rete di comunicazione inter e intra-specie (…) costituisce l’eredità sonora di milioni di anni di evoluzione”.

Gli obiettivi di Fragments of extinction

Gli scopi del grande archivio Fragment of extinction (migliaia di ore di registrazione…), in realtà, sono molteplici. 

Innanzitutto c’è quello che riguarda la memoria storica, dal momento che molti di questi suoni andranno presto scomparendo e in pochi decenni probabilmente le registrazioni costituiranno importanti frammenti di un patrimonio acustico originale irreversibilmente degradato.

Un altro obiettivo è quello di rivelare come le strutture dei paesaggi sonori siano ordinate, definendone un possibile modello di integrazione compositiva. 

Leggi anche: I suoni della natura si stanno estinguendo

Il progetto mira anche ad ispirare la scienza, altri artisti e le nuove generazioni, ma l’obiettivo finale è senz’altro quello di rendere complesse sperimentazioni sonore – che toccano i confini tra bio-acustica, ecologia acustica, tecnologia elettroacustica e composizione musicale – accessibili al grande pubblico per favorire la consapevolezza della biodiversità acustica e del suo patrimonio, ora minacciato dalla rapida deforestazione e dai cambiamenti climatici in quella che David Monacchi stesso definisce: “Sesta estinzione di massa (…) la catastrofe più silenziosa dei nostri tempi”. 

Il teatro Eco- acustico 

Parte integrante del progetto è il teatro Eco-acustico, conosciuto anche come teatro Bio-acustico: uno spazio ideale progettato per un’esperienza immersiva di ascolto, un teatro mobile per portare nei musei di tutto il mondo lo spettacolo Frammenti di un mondo sonoro in estinzione. 

[vimeo url=”https://vimeo.com/74699260″]Video Cano Cristales[/vimeo]

Il teatro costruisce uno spazio virtuale in cui riconnettersi con la natura, un viaggio nel tempo negli ecosistemi più antichi della Terra i cui suoni vivono ancora oggi.

Il primo teatro ecologico acustico permanente è stato aperto al pubblico nel 2017 al Naturama, Natural history museum, in Danimarca. Il teatro presenta programmi specifici di Fragments of extiction, come esperienze di ascolto coinvolgenti e documentari educativi sulle conseguenze della crisi della biodiversità sul patrimonio del paesaggio sonoro.

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