Liguria a picco sul mare, guida al Parco nazionale delle Cinque Terre

Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Cinque borghi strappati, con fatica, al mare. L’estrema Liguria orientale un luogo unico.

Quali sono le cinque terre della Liguria: cosa visitare

Monterosso, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Cinque borghi, cinque terre strappate con fatica al mare. Modellate da un lavoro sapiente e costante, a partire dal Decimo secolo e adattate alle esigenze dell’uomo. In primo luogo, agricole. Nascono così le caratteristiche terrazze, che fanno di questo un luogo unico.

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La spiaggia di Monterosso, in provincia di La Spezia, nelle Cinque Terre © Franco Origlia/Getty Images

Dove si trovano le Cinque Terre

Con il nome Cinque Terre si intende una zona costiera della Liguria (in provincia di La Spezia) di circa 30 chilometri che si estende all’estremità della Riviera di Levante, precisamente fra la Punta di Mesco e quella di Monesteroli.

Come arrivare in treno

Il mezzo consigliato per raggiungerle è il treno, lungo la linea ferroviaria che unisce Genova a Roma. Si possono anche raggiungere le località vicine come La Spezia o Levanto con il mezzo preferito, e poi prendere treni regionali che passano ogni 20-30 minuti.

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Sopra Manarola uno dei sentieri delle Cinque Terre © DeAgostini/Getty Images

Come raggiungere le Cinque Terre in traghetto

È possibile raggiugnere le Cinque Terre da località vicine quali La Spezia, Levanto, Lerici e Portovenere in traghetto. Nel periodo estivo (da aprile a partire da novembre circa) ci si può spostare da un borgo all’altro utilizzando il servizio di traghetti Navigazione golfo dei poeti, e raggiungere le Cinque Terre da località più distanti quali Viareggio, Forte dei Marmi, Marina di Massa e Marina di Carrara. Le informazioni e gli orari sono consultabili sul sito della compagnia.

La mappa turistica dei sentieri delle Cinque Terre

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La mappa dei sentieri nelle Cinque Terre © CinqueTerre.it

Come muoversi: consigli per spostarsi all’interno delle Cinque Terre

Per godere appieno delle meraviglie delle Cinque Terre e muoversi agilmente tra i suoi borghi incantevoli, è consigliabile esplorare le varie opzioni di trasporto a disposizione. La rete di sentieri offre un’esperienza unica per gli amanti del trekking, consentendo di immergersi completamente nella bellezza naturale della regione. Percorsi come il famoso Sentiero Azzurro collegano i cinque paesi, offrendo panorami mozzafiato lungo la costa e attraverso i vigneti terrazzati. Per coloro che preferiscono un approccio più rilassato, i traghetti locali rappresentano un’alternativa affascinante. Questi pittoreschi battelli permettono di ammirare le Cinque Terre da una prospettiva marittima unica, consentendo di raggiungere rapidamente i diversi villaggi e godere di viste spettacolari sulle scogliere che si affacciano sul mare. Sia che si scelga di percorrere i sentieri o di navigare lungo la costa, esplorare le Cinque Terre attraverso i mezzi di trasporto locali offre un’esperienza indimenticabile, permettendo di immergersi completamente nella magia di questa terra incantevole.

Le spiagge imperdibili delle Cinque Terre

Le Cinque Terre sono famose non solo per i loro borghi colorati e i panorami mozzafiato, ma anche per le loro spiagge incantevoli. Tra le spiagge imperdibili di questa regione costiera troviamo:

  1. Spiaggia di Monterosso al Mare: è la più grande delle Cinque Terre e offre una spiaggia sabbiosa con acque cristalline. È perfetta per chi ama prendere il sole e fare un tuffo rinfrescante. Suggerimento: Noleggia un lettino e un ombrellone per goderti il massimo comfort durante la tua giornata in spiaggia.
  2. Spiaggia di Vernazza: anche se più piccola rispetto a quella di Monterosso, la spiaggia di Vernazza è altrettanto affascinante. Le sue acque calme e trasparenti la rendono ideale per nuotare e fare snorkeling. Suggerimento: Approfitta dei bar e dei ristoranti lungo la spiaggia per gustare deliziosi piatti di pesce fresco.
  3. Spiaggia di Corniglia: questa spiaggia rocciosa è meno affollata rispetto alle altre, offrendo un’atmosfera più tranquilla e intima. Le sue acque cristalline invitano a fare un bagno rinfrescante dopo una passeggiata lungo i sentieri circostanti. Suggerimento: Porta con te scarpe adatte per camminare sulle rocce e proteggere i piedi.
  4. Spiaggia di Riomaggiore: anche se è più un piccolo porto che una spiaggia, la zona vicino al molo è adatta per prendere il sole e fare un bagno. Le sue acque sono limpide e invitanti. Suggerimento: Goditi il tramonto spettacolare dalla spiaggia mentre ti rilassi dopo una giornata al mare.
  5. Spiaggia di Manarola: anche se non è propriamente una spiaggia, i visitatori possono trovare un’area rocciosa dove prendere il sole e tuffarsi nelle acque cristalline. È un ottimo posto per fare snorkeling e esplorare il fondo marino. Suggerimento: Porta con te attrezzatura per lo snorkeling per ammirare la vita marina colorata lungo la costa.

Queste spiagge rappresentano solo alcune delle gemme nascoste lungo la costa delle Cinque Terre, offrendo un mix unico di paesaggi mozzafiato e autentica atmosfera italiana.

Il vino delle Cinque Terre

Alla fine dell’Ottocento, su questi pendii, gli ettari coltivati a vite erano 1.400. Poi, col passare del tempo, quando lentamente il degrado dei terrazzamenti e dei muretti a secco ha avuto la meglio, lo spazio per le coltivazioni si è ridotto in modo drastico. Ad oggi gli ettari coltivati a vite sono solo un centinaio.

Eppure sono proprio i terrazzamenti, i muretti, le vigne, l’elemento forse più caratteristico delle Cinque Terre. Ne costituiscono l’identità. Il frutto di secoli di lavoro e di impegno per modificare un territorio aspro e selvaggio, che l’uomo ha da sempre tentato di domare. Il motivo per cui, nel 1997, il sito è stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Nello stesso anno è nata l’Area marina protetta, mentre solo due anni dopo è stato istituito il Parco nazionale.

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Vista su Corniglia © Frank Bienewald/LightRocket via Getty Images

A proteggere le vigne, e quindi anche lo Sciacchetrà, “vino passito da meditazione” – ossia un vino dolce adatto per terminare il pasto – prodotto-simbolo di questa zona, ci pensa il progetto Life prosit. Finanziato dall’Unione europea, questo progetto nasce proprio per difendere e tutelare le coltivazioni tipiche delle Cinque Terre, per limitare il degrado ambientale ed incentivare il recupero dell’area. Il progetto “Marchio di qualità ambientale” completa l’opera del prosit. Nato per rendere più sostenibili le attività del parco, il marchio favorisce la commercializzazione dei prodotti tipici dell’area, primi fra tutti i vini ed il pesto, rigorosamente biologici. O i limoni, già cantati da Montale. Proprio questo agrume è protagonista di una sagra, “Re limone”, che si tiene a Riomaggiore in estate ogni anno.

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Manarola © Michael Swiet/Getty Images

La fauna

Anche la fauna delle Cinque Terre, sia marittima che terrestre, è molto ricca: la zona si affaccia sul Santuario dei cetacei, che ospita diversi esemplari di balenottera comune. Ghiri, donnole, talpe, faine, tassi, volpi e cinghiali si aggirano per alla boscaglia, mentre dominano l’avifauna gabbiani reali, falchi pellegrini e bianconi.

Cosa mangiare: le specialità gastronomiche delle Cinque Terre

Le Cinque Terre offrono una varietà di prelibatezze gastronomiche che riflettono la ricchezza del territorio ligure e la tradizione culinaria della regione. Ecco alcune specialità da assaggiare durante la tua visita:

  • Pesto Genovese: il pesto, preparato con basilico fresco, pinoli, aglio, olio extravergine d’oliva e formaggio Parmigiano Reggiano o pecorino, è una specialità ligure e un must assoluto nelle Cinque Terre. Puoi gustarlo su pasta fresca, come il trofie, oppure spalmato su pane croccante.
  • Acciughe marinate: le acciughe fresche della Liguria vengono marinate con olio d’oliva, aglio, prezzemolo e aceto, creando un antipasto delizioso e leggermente salato.
  • Focaccia: la focaccia ligure è morbida all’interno e croccante all’esterno, spesso condita con sale grosso e olio d’oliva. È perfetta da gustare come spuntino o accompagnata a un bicchiere di vino locale.
  • Farinata: questa specie di pancake croccante è fatta con farina di ceci, acqua, olio d’oliva e sale. Può essere servita come antipasto o come piatto principale e si sposa bene con il pesto.
  • Trenette al pesto: le trenette sono un tipo di pasta simile agli spaghetti ma più larga. Servite con pesto fresco, patate e fagiolini, sono un piatto tradizionale delle Cinque Terre.
  • Piscialandrea: questo piatto tradizionale della regione consiste in una zuppa di pesce ricca e saporita, preparata con una varietà di frutti di mare freschi, pomodori, aglio, prezzemolo e vino bianco.
  • Vino Sciacchetrà: questo vino dolce è prodotto nelle Cinque Terre e deriva da uve appassite. Accompagna perfettamente i dolci locali o può essere gustato da solo come aperitivo.
  • Sgabei: questi bocconcini fritti di pasta lievitata sono spesso serviti come contorno o spuntino. Sono deliziosi da gustare da soli o accompagnati con affettati e formaggi locali.
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Tramonto du Riomaggiore © Loop Images/UIG via Getty Images

Esperienze uniche: eventi e tradizioni delle Cinque Terre

Le Cinque Terre offrono una serie di eventi e tradizioni uniche che rendono l’esperienza di visita ancora più memorabile. Ecco alcuni eventi e tradizioni da non perdere durante il tuo soggiorno:

  • Festa di San Giovanni Battista a Monterosso al Mare: ogni 24 giugno, Monterosso al Mare celebra il patrono San Giovanni Battista con una festa che include processioni in costume tradizionale, fuochi d’artificio, musica e cibo tipico. È un’opportunità per immergersi nella cultura locale e partecipare alle festività.
  • Festa del Mare a Riomaggiore: questa festa, solitamente tenuta a metà agosto, celebra il legame delle Cinque Terre con il mare. Ospita sfilate di barche decorate, processioni religiose, musica dal vivo e degustazioni di cibo e vino locali lungo il lungomare di Riomaggiore.
  • Sagra del Limone a Monterosso al Mare: tenuta a maggio, questa sagra celebra il limone locale, uno dei prodotti più iconici della regione. Oltre a degustazioni di limoncello e altri prodotti a base di limone, l’evento include spettacoli, mercatini e attività culturali legate al limone.
  • Escursioni nei vigneti terrazzati: le terrazze coltivate a vite che caratterizzano le colline delle Cinque Terre offrono un’esperienza unica. Molte aziende vinicole locali organizzano escursioni guidate attraverso i vigneti, permettendo ai visitatori di scoprire il processo di produzione del vino e assaggiare vini locali.
  • Camminate sui sentieri delle Cinque Terre: le Cinque Terre sono famose per i loro sentieri panoramici che offrono viste mozzafiato sulla costa e sul mare. Tra i sentieri più famosi ci sono il Sentiero Azzurro e il Sentiero dell’Amore. Queste camminate offrono un’opportunità unica per esplorare la bellezza naturale della regione.
  • Corso degli Sciacchetrà a Manarola: questo evento, solitamente tenuto a settembre, celebra lo Sciacchetrà, un vino dolce prodotto nelle Cinque Terre. Durante il Corso degli Sciacchetrà, è possibile degustare questo vino unico accompagnato da piatti tipici locali e partecipare a eventi culturali legati alla tradizione vinicola della regione.

Trekking nelle Cinque Terre: le Vie dell’amore e dei Santuari

Le Cinque Terre offrono suggestivi itinerari in mezzo a sentieri a picco sul mare (come la Via dell’amore), specialità gastronomiche di qualità, cultura (la Via dei santuari ne è un esempio). Il tutto immerso in una natura aspra, selvaggia e ricchissima di biodiversità animale e vegetale. Un parco da scoprire.

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A Riomaggiore, lungo la Via dell’amore © Marka/UIG via Getty Images

Il sentiero azzurro: esplorare la costa camminando

Il Sentiero Azzurro, noto anche come “Sentiero delle Cinque Terre”, è una rete di sentieri costieri che collega i cinque pittoreschi villaggi delle Cinque Terre lungo la costa rocciosa della Liguria. Questo sentiero è uno dei modi migliori per esplorare la bellezza naturale e culturale della regione a piedi, offrendo panorami spettacolari sul mare e sulle scogliere.

Ecco cosa devi sapere per esplorare il Sentiero Azzurro:

  • Percorsi e condizioni: il Sentiero Azzurro è composto da diversi segmenti che collegano i cinque villaggi delle Cinque Terre: Monterosso al Mare, Vernazza, Corniglia, Manarola e Riomaggiore. Alcuni tratti del sentiero possono essere impegnativi e richiedono una buona condizione fisica, poiché presentano salite ripide e discese scoscese. È consigliabile indossare scarpe da trekking comode e portare con sé acqua e cibo leggero.
  • Biglietti e permessi: dal 2016 è necessario acquistare un biglietto o un pass escursionistico per accedere al Sentiero Azzurro, poiché parte del sentiero è stata soggetta a restrizioni a causa di frane e manutenzione. Assicurati di acquistare il biglietto presso i punti vendita autorizzati o online prima di iniziare l’escursione.
  • Orari e chiusure: verifica gli orari di apertura e le eventuali chiusure dei sentieri prima di partire, poiché possono variare a seconda delle condizioni meteorologiche e della manutenzione. Alcuni tratti del sentiero potrebbero essere chiusi temporaneamente per lavori di riparazione o pericoli di frana.
  • Tempo di percorrenza: il tempo necessario per completare l’intero Sentiero Azzurro dipende dal tuo ritmo di camminata e dalle soste lungo il percorso. In media, ci vogliono circa 5-6 ore per percorrere tutti i cinque segmenti del sentiero, ma è possibile scegliere di fare solo una parte del percorso se hai meno tempo a disposizione.
  • Panorami e punti di interesse: lungo il Sentiero Azzurro, potrai godere di viste panoramiche mozzafiato sul mare e sui villaggi delle Cinque Terre, nonché di paesaggi naturali e culturali unici. Fermati lungo il percorso per ammirare i panorami, fare fotografie e visitare i punti di interesse lungo il sentiero, come antiche chiese, torri di avvistamento e resti archeologici.

Itinerario suggerito

Il nostro trekking inizia da Riomaggiore, dei cinque borghi il più vicino a La Spezia, e si snoda fino a Vernazza affacciandosi al mare fra vallette, muri a secco, terrazze coltivate, macchie di vegetazione e dirupi. II percorso, chiamato nel tratto iniziale Via dell’amore e ben indicato dal Club alpino italiano (Cai) con il segnavia n.2 blu e bianco, inizia ai piedi della scalinata che sale dalla stazione e scavalca la ferrovia. Una stradina lastricata e attrezzata con ringhiere si alza in lieve pendio sulla sponda rocciosa, fino a raggiungere una scaletta in pietra diretta alla stazione di Manarola. Qui ci si immette in una galleria pedonale dalla quale si esce nel centro del piccolo borgo arroccato a strapiombo sul mare. Finisce così la Via dell’amore dopo 20 minuti di cammino da Riomaggiore.

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Il cimitero a picco sul mare © Serge Mouraret/Corbis via Getty Images

Ora il sentiero rimonta in salita guadagnando il cimitero, lo fiancheggia sulla destra in un panoramico scorcio sul paese e prosegue a mezzacosta su gradini, conservando intatte le caratteristiche di mulattiera. Dopo 25-30 minuti, oltre una fontana e un ponticello si incontra la sede di una ferrovia abbandonata; il nostro percorso si inserisce proprio su questo vecchio tracciato e conduce sempre segnalato alla stazione di Corniglia. Si prosegue oltre costeggiando ancora la ferrovia fino ad incontrare la scalinata in mattoni che sale alla chiesa di Lardarina, contrada di Corniglia. Dal sagrato un vicolo scende al centro di Corniglia e al poggio panoramico dominante la costa e l’itinerario percorso.

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La Torre de Aurora a Monterosso © Olaf Protze/LightRocket via Getty Images

Tornando sul nostro percorso a Lardarina, in corrispondenza del sagrato prendiamo il vicolo alto alla sua sinistra e usciamo dal paese. La mulattiera lastricata e gradinata attraversa uliveti e terrazze che si perdono verso monte in un gioco armonioso di sfumature e balzi. Il mare scompare alla vista lasciandoci immersi momentaneamente in un paesaggio collinare; poi fedele alla caratteristica del luogo riappare ai piedi dei burroni. Vicino ad un’area attrezzata con tavoli e panche si nota un sentiero che scende alla spiaggia di Gùvano con un dislivello di 100 metri. Il tracciato Cai invece prosegue in salita attraversando una valletta, sulla cui sommità si distingue chiaramente il Santuario di san Bernardino. Siamo nei pressi di località Prevo (208 metri), piccolo gruppo di case abbarbicate sulla costa della collina; una rampa di scalini ci introduce in una galleria che esce oltre le abitazioni del borgo. Inizia una discesa abbastanza sostenuta sul ciglio di dirupi a strapiombo sul mare. L’escursione si carica qui di tonalità emotive intense.

Vernazza si annuncia in basso con la sua torre, l’insenatura del porticciolo, le gradinate scavate nella roccia, le vecchie case di pietra raccolte attorno alla piazza e ai vicoli. Un’ultima e ripida gradinata si abbassa fra i casolari fino al centro del paese, dove possiamo assaporare da vicino la magia di questi luoghi senza tempo, e magari anche, nel vero senso della parola, qualche piatto tipico.

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Il porto di Vernazza © DeAgostini/Getty Images

Da Riomaggiore a Vernazza il tragitto comporta tempi di percorrenza che si aggirano intorno alle 2 ore e 50 minuti, quindi avanzerebbero ancora forze per ritornare sui propri passi sino al punto di partenza, oppure con un percorso di pari durata proseguire per la stazione di Monterosso, la prima delle Cinque Terre per chi arriva da Genova e l’ultima invece per chi viene da La Spezia.

Per le gambe molto buone c’è poi una terza possibilità: raggiungere Levanto a piedi seguendo sempre il segnavia Cai. Si tratta di una tappa che conserva inalterato il fascino del primo itinerario, ma riserva tempi lunghi (4:30-5 ore da Vernazza, 2-2:30 da Monterosso) più adatti forse a giornate di primavera inoltrata.

Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta l’11 gennaio 2010

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