Per ogni singola nota che sia suonata o “intonata (da una voce, uno strumento o in natura), esistono simultaneamente al di sopra di questa un’intera serie di suoni. Il suono evidente si chiama fondamentale, gli altri sono gli armonici o overtones: si tratta di una legge aritmetica, ogni overtone è un multiplo della fondamentale. In termini numerici, ciò significa che l’ottava al di sopra della fondamentale vibrerà due volte più veloce (2:1), mentre l’armonico successivo tre volte più veloce (3:1) e così via salendo la scala degli armonici. I canti dei monaci tibetani o di quelli cattolici nel Gregoriano sono tutti esempi di uso degli overtones, dove, con questo termine, come già precisato precedentemente, si intende l’intera serie di toni più alti emanati da una nota musicale. Ma anche per gli strumenti il meccanismo è lo stesso: ogni strumento ha una sua qualità sonora, data dallo spettro di overtones che noi non siamo in grado di udire; molti superano i nostri limiti uditivi (16-16000 hertz)..molti suoni “lavorano” in modo subliminale in modo che il primo tono superiore ha frequenza doppia rispetto alla fondamentale, il secondo tripla, e così via. Il nostro orecchio non li percepisce separatamente. Tra gli strumenti più ricchi di armonici ricordiamo la cornamusa, la tampura, il didjeridoo. Ogni suono naturale ha in sè degli overtones, il farli risuonare è solo questione di creare le condizioni giuste nel proprio corpo. Come si è già accennato, questo tipo di linguaggio sonoro, sia pure presente in numerosissime altre tradizioni etniche e storiche, ha trovato la sua massima espressione nello stile dei monaci tibetani o in quello dei cantori mongoli, detto xoomi, o presso le popolazioni di Tuva (siberia). Essi ne fanno uno strumento di elevazione spirituale e di comunicazione con la natura che trascende il significato emozionale ed estetico che pure può colpire di primo acchito. Secondo i lama tibetani, la loro musica è destinata a portare uno stato di coscienza diverso da quello dei nostri sentimenti immediati e contingenti, per farci giungere mano a mano alla percezione della vibrazione primordiale e universale. Per imparare la pratica canto con gli armonici o overtones non si deve avere fretta è necessario effettuare alcuni esercizi in completa rilassatezza, con l’aiuto del respiro e soprattutto di una guida valida. Lorenzo Pierobon